GROSSETO – “Grosseto e la Maremma non devono accettare nessuna forma di manifestazione malavitosa. Occorre una forte reazione, anche e soprattutto quando si è in presenza di piccoli episodi di apertura o condizionamento oppure di rassegnazione a qualsiasi manifestazione, anche verbale, tesa a legittimare in qualche modo le organizzazioni criminali”, afferma Giacomo Gori, consigliere comunale del Movimento 5 stelle Grosseto, commentando la vendita della società sportiva Grosseto calcio e le critiche sorte intorno alla neo-presidenza.
“Perché quando c’è di mezzo la parola “malavita”, siamo già al livello massimo di allerta e la reazione dei cittadini e delle istituzioni dev’essere ferma e decisa. In questo contesto, le parole sono importanti – prosegue -. E’ evidente che il mio ragionamento è stato stimolato anche dalla discussione in atto in questi giorni, in seguito alla vendita della società sportiva del Grosseto calcio, da parte della famiglia Ceri, ad un soggetto al centro di polemiche per via di alcune dichiarazioni che gli costarono nel 2019 alcune penalità all’interno della Lega Pro”.
“Ma la storia recente della famiglia Ceri con il mondo calcistico grossetano è diversa da tutte le altre ed avrebbe meritato un finale diverso – afferma il consigliere cinque stelle -. E’ diversa perché nel frattempo sono arrivate licenze e concessioni edilizie per la realizzazione, in quel di Roselle, dell’ormai noto Grossetello: il centro polisportivo affidato alla Asd US Grosseto 912, rappresentata fino ad oggi dalla famiglia Ceri. Ormai è certo: lo stadio Zecchini, le strutture contigue, il centro sportivo di Roselle, saranno affidati, di fatto, ad altri soggetti. Ricordo ancora gli annunci trionfanti sulla stampa di quel novembre del 2017 tronfio di grossetanità. Peccato”.
“Volendo parlare invece di azioni da intraprendere come amministrazione comunale, prendo spunto da un fatto accaduto non più tardi di un mese fa: il giornalista d’inchiesta maremmano Pietro Mecarozzi si aggiudica il Premio Roberto Morrione con il suo “Maremma Felix” – va avanti Gori -: un documentario che ritrae la nostra terra senza filtri, portando a galla le infiltrazioni della criminalità organizzata, sia italiana che extraeuropea, come quella russa”.
“E’ giunto il momento, pertanto, di lanciare un segnale forte che possa diventare anche un braccio operativo nella lotta a tutte le mafie, capace inoltre di salvaguardare ogni forma di bene o interesse pubblico. In qualità di consigliere comunale ho già presentato al presidente della II Commissione, Amedeo Gabbrielli, formale richiesta di convocazione dei lavori della commissione con all’odg la redazione del primo Regolamento Antimafia del Comune di Grosseto, al cui interno sia prevista la nascita di un Osservatorio comunale antimafia. Siamo Istituzione? Facciamo l’Istituzione”, conclude Gori.