GROSSETO – Un San Silvestro nel segno dell’incertezza tra eventi cancellati e disdette dell’ultimo minuto dei tradizionali cenoni di fine anno, con un parziale ritorno, per chi può offrire il servizio, alle consegne a domicilio e all’asporto.
“Doveva essere il Natale della ripresa – spiega Emiliano Calchetti, coordinatore del settore Alimentazione di Confartigianato Grosseto – e invece la repentina crescita dei contagi Covid, dovuta all’alta contagiosità della variante Omicron, ha nuovamente messo in crisi molte attività economiche che, seppure con le doverose limitazioni imposte per contenere la curva dei contagi, contavano nel periodo delle festività. C’è un intero settore, quello del turismo, dell’accoglienza, della musica, dell’intrattenimento e della ristorazione che è nuovamente in forte difficoltà, tra cancellazioni, disdette ed incertezze organizzative e normative. Gli annullamenti dell’ultimo minuto per le imprese che si erano organizzate per il Capodanno costituiscono un danno significativo. Il settore ristorazione, ad esempio, ha registrato una percentuale media di disdette che si attesta tra il 35 ed il 40 %. Il mese di dicembre, che con le sue festività è di fondamentale importanza per il fatturato dei ristoranti, ha subito pesantemente gli effetti della paura, delle incertezze e delle quarantene legate al diffondersi del virus ed il prezzo pagato dall’intero settore è dunque molto alto. Il rapido diffondersi del virus – prosegue Calchetti – ci preoccupa. Il Consiglio dei Ministri ha appena approvato un decreto legge che contiene un primo blocco di misure urgenti riguardanti l’estensione del green pass rafforzato e nuove regole sulla quarantena per i vaccinati, misure che vanno ad integrarsi al Decreto Legge “Festività” 221 del 24 dicembre e all’Ordinanza 66 del 28 dicembre della Rigione Toscana. Nuovi provvedimenti saranno probabilmente in arrivo già nella prima settimana di gennaio. Tra nuove strette e qualche allentamento – dichiara Calchetti – il Governo sta cercando di fronteggiare questa difficile emergenza, ma abbiamo purtroppo la convinzione che siamo già in ritardo e che, anche nel caso in cui venissero adottati, nei prossimi giorni o settimane, provvedimenti ancor più rigorosi e stringenti, questi produrrebbero i loro effetti solamente dopo alcuni mesi e non potrebbero dunque contenere gli effetti della situazione emergenziale che stiamo attualmente vivendo.
A tal proposito esprime il suo punto di vista anche Silvia Sarcoli, presidente dei ristoratori Confartigianato “Le misure che il Governo ha recentemente adottato e quelle che adotterà prossimamente sono decisamente tardive perché gli effetti ovviamente si potranno vedere solo dopo le feste di natale e capodanno, quando ormai i danni al sistema imprenditoriale che rappresento e a tutto l’indotto che ruota intorno al mondo della ristorazione, degli eventi e delle festività sono già stati fatti. Ancora una volta – prosegue Silvia Sarcoli – il Governo è in ritardo e non si preoccupa neanche di integrare e compensare in qualche modo le perdite che stiamo subendo ormai da due anni. Le nostre aziende sono allo stremo, abbiamo i ristoranti pieni di merce ma con pochissima clientela o addirittura chiusi. Stiamo cercando con estrema difficoltà di sopravvivere, finché sarà possibile, ma dopo tutto questo tempo e senza adeguati introiti e possibilità di programmazione non so quanto il nostro sforzo di sopravvivenza potrà proseguire”.