GROSSETO – Nuove misure compensative per cercare di arginare le ingenti perdite che molte imprese, in particolare pubblici esercizi, strutture ricettive, agenzie di viaggi, e soprattutto i locali da ballo, stanno subendo in questi giorni, di fronte all’innalzamento del numero dei contagi e alle recenti misure restrittive del Dl Festività.
A chiederlo è la Confcommercio.
Dall’associazione grossetana arriva l’allarme, in difesa delle numerose aziende anche del territorio che vedono compromessa o bloccata del tutto la propria attività, e preoccupa in maniera particolare la condizione delle discoteche, costrette di nuovo all’ennesimo stop forzato oltretutto improvviso, in quanto fino a pochi giorni fa pensavano di poter continuare a lavorare durante le festività natalizie e per capodanno, con conseguenti spese per gli allestimenti e l’organizzazione delle serate.
A queste imposizioni, si aggiungono le disdette nei ristoranti e negli alberghi, oltre alla diminuzione degli acquisti in generale.
“Siamo di fronte ad un quadro inaspettato fino a pochi giorni fa. Consideriamo che il mese di dicembre è uno dei più importanti, se non il più importante dell’anno visto che da solo, ad esempio, vale il 10% del fatturato dei ristoranti. Chiediamo di unire le forze per salvaguardare le nostre imprese e l’occupazione, che è di nuovo decisamente messa a rischio. Lo abbiamo già tristemente visto l’effetto della crisi pandemica, che va ad abbattersi sui livelli occupazionali delle categorie più deboli, sui lavoratori a tempo determinato, sui giovani, sulle donne – dice il presidente provinciale Ascom Confcommercio Grosseto Giulio Gennari – Purtroppo siamo di nuovo in un momento difficile dal punto di vista sanitario e non entriamo nel merito della necessità di restrizioni più ampie. Vorremmo però che alla situazione delle imprese sia data la giusta attenzione da parte del Governo; per questo, chiediamo misure urgenti, come nuovi ristori, il taglio delle voci di costo, una moratoria fiscale, una proroga della cassa integrazione. E poi è necessario il posticipo di bollette, mutui e pagamenti vari almeno fino al termine dello stato di emergenza”.
Dalla Confcommercio arriva anche un’altra proposta “fattiva”, così come la definisce l’associazione: il credito d’imposta per le rimanenze di magazzino, non solo per il comparto manifatturiero come è già ora, ma anche per le aziende commerciali del settore moda.
“Ci facciamo portavoce di quelle che sono le attuali necessità ‘vitali’ – conclude il presidente della Confcommercio di Grosseto – dei pubblici esercizi, dei negozi e, più in generale, delle piccole imprese del territorio; persone che stanno facendo ognuno la sua parte nell’affrontare questa terribile pandemia, dalla quale pensavamo erroneamente di essere sulla via di uscita. Quelle del terziario sono attività su cui bisogna mollare la presa, soprattutto sul lato fiscale. Lo Stato non può avere le stesse pretese che aveva prima. È già un miracolo se queste imprese rimangono in piedi e se decidono di continuare l’attività. E dal primo gennaio riprendono i mutui bancari che erano congelati”.