GROSSETO – “La Uil Fpl Toscana Sud Est intende intervenire sulla questione dell’Ospedale Misericordia di Grosseto, che risulta sempre
più estremamente critica, visto che, alla data odierna, operatori e professionisti sanitari, continuano a lavorare in condizioni di enorme
difficoltà, quasi al limite del default, con il persistere di una seriale carenza organica che giudichiamo, ormai, intollerabile”, a parlare il segretario generale della Uil Fpl Sergio Sacchetti.
“L’Ospedale Misericordia di Grosseto – prosegue – è Centro Covid al pari dell’Ospedale San Donato di Arezzo, in un bacino come
quello della Azienda Sanitaria Toscana Sud Est, che include le province di Siena-Arezzo-Grosseto, esteso circa 11.500 kmq (superiore al
resto delle Province Toscane) e di cui, solo la Provincia di Grosseto è estesa 4.500 kmq (superiore, per superficie, a tutte le Province
Toscana). Tale “status” è però, a nostro avviso, semplicemente ignorato, in termini di una adeguata assegnazione di personale
infermieristico e di supporto, dato che detto personale è “costretto” ad operare, sempre più frequentemente, al limite della soglia dei
contingenti minimi assistenziali e, spesso, insieme a colleghi diversi per ogni turno di lavoro”.
“A parere della scrivente organizzazione sindacale – va avanti Sacchetti -, è necessario intervenire sulle logiche e sui sistemi di programmazione e allocazione del personale sanitario ai vari livelli di articolazione delle Direzioni infermieristiche interessate, visto che si rischia di minare il delicatissimo equilibrio della programmazione ordinaria dell’attività sanitaria, in relazione alla re-escalation in atto, per far fronte all’incremento dei casi covid (basata su tagli di attività, posti letto e riallocazione del personale di altre aree). Si tenga conto che, attualmente, da quello che ci risulta sussistono al Misericordia una quarantina di persone assenti (tra sospesi, non vaccinabili e positivi), stratificate per settori di attività, dal quale emerge che il nosocomio grossetano, stia gestendo linee di attività in eccesso rispetto alle oggettive possibilità in termini di risorse umane assegnate”.
“Pensiamo che detta criticità possa essere riconducibile – afferma il segretario -:
– alla inopportunità, tenuto conto del momento pandemico in atto e della mancata assunzione di risorse umane per tale attività,
dell’apertura della RRF (Riabilitazione e Recupero Funzionale);
– all’ incremento dei ricoverati nelle Degenza Covid, per i quali, a fronte di un nucleo dotazionale che reputiamo veramente residuale
di infermieri in più”(valutazione comparata 2019 rispetto a quella del 2021), vengono gestite linee di attività che assorbono oltre
cinquanta (circa) unità lavorative infermieristiche;
– all’ inadeguato stanziamento di risorse umane verso il Misericordia, visto lo “status” deliberato a suo tempo, quale Ospedale Hub
Covid”.
“La UILFpl, chiede pertanto che, ai vari livelli direzionali, venga garantita una attenta, oggettiva, equa e valoriale distribuzione delle risorse umane, in modo da restituire il giusto valore al Nosocomio Grossetano, dato che, a nostro umile avviso, il Presidio ospedaliero Misericordia non riscontra (nei fatti), all’interno della Azienda Sanitaria Toscana Sud Est, quel riconoscimento in termini di investimento in risorse umane, che gli è dovuto. Bisogna potenziare il personale del Misericordia e bisogna farlo subito, prima che sia troppo tardi, visto anche
l’approssimarsi del picco influenzale”, conclude Sacchetti.