RIBOLLA – Sono saliti sull’autobus che avrebbe dovuto portarli a scuola, sono partiti come sempre, alcuni di loro restando in piedi perché i posti seduti non erano sufficienti, ma dopo alcuni chilometri l’autista si è fermata facendo scendere alcuni di loro, visto che il bus era troppo pieno. I ragazzi si sono messi ad attendere un altro mezzo che non è mai arrivato, sino a quando non sono andati a prenderli i genitori e li hanno accompagnati a scuola.
È la madre di uno dei ragazzi a raccontare la storia: «I miei figli da Ribolla prendono l’autobus di linea che fa servizio scolastico per andare a scuola e questa mattina sono saliti come sempre sul bus 43F proveniente da Montieri. Dopo pochi chilometri mio figlio, che era in piedi perché i posti erano tutti occupati, è stato invitato dall’autista a scendere insieme ad una decina di ragazzi, anche loro in piedi perché l’autobus era troppo pieno».
«L’autista, nel farli scendere, ha detto loro che a breve sarebbe passato un altro autobus e li avrebbe fatti salire e li ha lasciati ad una fermata lungo la strada in zona Madonnino. In verità mio figlio e gli altri hanno aspettato per mezz’ora ( due ragazzi addirittura un’ora perché nessuno poteva andarli a prendere) al freddo (perché tutto questo è successo alle 7.27 e in questi giorni la mattina fa molto freddo), ma non è mai passato alcun autobus: sono stati recuperati dai genitori creando non pochi disagi a questi ultimi e arrivando a scuola in ritardo».
Sull’autobus è rimasta la figlia della donna «che era seduta e quindi rimasta a bordo. Quando è scesa, arrivata a destinazione, ha fatto presente alla signora autista che suo fratello era in mezzo alla strada al freddo e che nessun autobus era passato, come lei aveva detto, la signora non ha proferito parola neppure un “mi dispiace”».
«Ho fatto subito reclamo ad Autolinee Toscane, molto gentili e disponibili, chiedendo loro se questa è una politica da loro adoperata come prassi ma ovviamente hanno risposto di no e che avrebbero inoltrato il mio reclamo. Se dovesse succedere di nuovo i ragazzi devono rifiutarsi di scendere: l’autista deve controllare quando salgono se la capienza viene superata, non quando ormai è partito il bus, scaricando in mezzo alla strada e al freddo dei ragazzi minorenni. Mi chiedo se non ci siano gli estremi per abbandono di minore: poteva succedere di tutto».