GAVORRANO – Sfera Agricola desidera prendere posizione relativamente alle dichiarazioni rilasciate dalla FAI-CISL di Grosseto in un articolo apparso il 1/12/2021 sul quotidiano il Giunco, anche e soprattutto a tutela delle molte lavoratrici e lavoratori che ogni giorno aiutano a crescere questa realtà produttiva ed il territorio in cui è radicata.
Sfera è una vera e proprio startup innovativa in campo agricolo, che da quattro anni opera nel grossetano e che ha creato più di 200 nuovi posti di lavoro tra impiegati, operai agricoli a tempo indeterminato e determinato, il tutto al preciso scopo di rilanciare il territorio, la sua vocazione rurale ed occupazione, ed al contempo sviluppare la coltivazione di prodotti di altissima qualità.
Nel solo 2021, a fronte di una crisi pandemica globale che ha determinato una recessione a doppia cifra del nostro paese e la chiusura di migliaia di aziende, Sfera è riuscita ad impiegare regolarmente 234 lavoratrici e lavoratori, con un costo del lavoro pari a €4,623 mln, e a non attivare alcun ammortizzatore sociale.
L’esodo di personale menzionato nelle dichiarazioni del sindacato non si è quindi mai verificato. Ovviamente c’è il normale turnover legato alle esigenze produttive ed alla stagionalità dell’attività agricola: basti pensare che negli ultimi mesi dell’anno (cioè proprio quelli citati dal sindacato) le attività lavorative subiscono una naturale contrazione in vista della preparazione dei nuovi cicli produttivi da gennaio in poi. La realtà è quindi che Sfera ha – dall’inizio delle sue attività ad oggi – offerto un numero crescente di posti di lavoro nel territorio, ivi incluso nel 2021.
Un paio di numeri a riguardo: al 31/12/2018, dopo soli 8 mesi dall’avvio della produzione, erano in forze 164 persone ed è stato sostenuto un costo del lavoro di € 3,49 mln; nel 2019 sono state impiegate regolarmente 178 persone (media mensile) con un costo sostenuto per il lavoro di € 4,161 mln; nel 2020 sono state impiegate regolarmente da Sfera 214 persone (media mensile), con un costo sostenuto per il lavoro pari a €4,467 mln.
Ciò premesso, la filosofia della Società è sempre stata quella di un costante dialogo con i propri dipendenti e con le rappresentanze sindacali, soprattutto nel difficile periodo che tutti stiamo affrontando per la ben nota pandemia da Covid-19, a cui si aggiungono tuttavia – per il settore in cui opera la Società – le avversità atmosferiche che tipicamente influiscono sulla produttività in agricoltura.
È quanto per l’appunto avvenuto nel corso degli ultimi mesi a fronte delle elevate temperature dell’estate 2021 che hanno determinato un fisiologico calo di produttività con ovvio impatto a livello di flussi economici e pianificazione finanziaria.
Tale situazione ha avuto, chiaramente, conseguenze anche su alcune – limitate – partite di pagamento nei confronti dei dipendenti, ovverosia quelle citate nell’articolo apparso sul Giunco.
In tale contesto, Sfera ha immediatamente aperto un canale di dialogo privilegiato con le parti sociali a cui è stata rappresentata con chiarezza la necessità di dilazionare alcuni pagamenti ed è stata altresì condivisa via via la pianificazione finanziaria degli stessi. Si è trattato, di fatto, di due mensilità (settembre ed ottobre) e del TFR per un numero limitato di dipendenti avventizi, a cui peraltro la società sta comunque garantendo, anche in questo preciso momento, un posto di lavoro e piena occupazione. Si tratta, comunque, di pagamenti che ad oggi sono già stati integralmente corrisposti. È peraltro appena il caso di ricordare che, a parte questo specifico frangente, dall’inizio della propria attività Sfera ha sempre corrisposto con regolarità e puntualità gli stipendi ai propri dipendenti per un totale di 56 mensilità (anche nel 2020 nel pieno della pandemia senza vaccino).
Con riferimento alle esternalizzazioni, Sfera precisa come queste siano limitate a specifiche e ben circoscritte funzioni della propria articolazione, che, per mere ragioni di flessibilità organizzativa non possono essere svolte se non in tal modo. Si tratta di un utilizzo mirato, perfettamente legittimo, e che non ha avuto e non ha alcuna influenza sull’occupazione degli attuali dipendenti, e che peraltro ha permesso e garantito alla Società, in alcuni frangenti legati all’attuale emergenza pandemica, di proseguire senza intoppi la propria continuità produttiva.
Quanto poi agli stipendi relativi ad 11 giorni di settembre 2021, Sfera ha in molteplici occasioni confermato alla FAI-CISL la propria volontà di corrispondere tali stipendi, fornendo la sua piena disponibilità ad un incontro con le rappresentanze sindacali al fine di illustrare le possibili tempistiche di tale accollo. E non vi sono certamente dubbi per dubitare sulla buona fede di Sfera anche con riferimento a questa vicenda: non solo la Società ha riassunto tutta la forza lavoro impiegata nell’appalto in questione benché dedicata ad una attività in perdita, ma si era già accollata il pagamento di tutte le retribuzioni dovute dalla ditta appaltatrice a suoi dipendenti per il mese di agosto 2021.
Per quanto riguarda infine il fatto che vi sarebbero lavoratori inquadrati in un livello inferiore rispetto alle mansioni effettivamente svolte, si tratta di una mera illazione che pare formulata al solo scopo di minare la reputazione e serietà di Sfera. Serietà che è ed è stata dimostrata nei fatti, soprattutto nei gravi momenti che noi tutti stiamo vivendo: nel 2020, al fine di sopperire alle difficoltà legate al Covid-19, la società ha adottato una rilevante riduzione dei compensi del proprio
management a partire dall’amministratore delegato e per tutta la prima linea di dirigenza; la società, inoltre, è interamente privata e non ha mai percepito contributi pubblici potendo contare esclusivamente sul continuo e generoso sostegno dei propri azionisti; Sfera ha poi sempre assunto dipendenti regolarmente, pagando tutti gli istituti contrattuali e premi previdenziali/assicurativi dovuti, circostanza questa che potrebbe risultare banale ma che nel contesto agricolo non lo è affatto (come è dimostrato peraltro dall’ottimo esito di tutte le ispezioni ricevute dalla Società da parte degli enti competenti).
La Società – come ha sempre fatto – rimarrà quindi disponibile al dialogo con le rappresentanze sindacali e rinnova, anche in questa occasione e ferme le dovute precisazioni sopra esposte, la propria piena disponibilità a riguardo.