FOLLONICA – Venerdì 3 dicembre al Museo Magma di Follonica, nell’ambito di “A come archivi”, la due giorni di dibattiti incentrata sulla valorizzazione e tutela del patrimonio archivistico e bibliografico, sono stati presentati gli esiti del lavoro di ricerca condotto sul fondo documentario delle Acciaierie di Piombino. Accanto a testimonianze nazionali di valorizzazione del patrimonio archivistico da parte dei rappresentanti del Polo del Novecento di Torino, Fondazione Ansaldo, Fondazione Dalmine, Archivi Officine Reggiane, la responsabile dell’archivio storico “Ivan Tognarini” del Comune di Piombino Gabriella Fabbri e le ricercatrici archiviste incaricate dalla rete Veronica Muoio e Francesca Verdiani hanno presentato i risultati delle preziose ricerche svolte negli archivi siderurgici.
Lo studio sul fondo documentario delle Acciaierie di Piombino è iniziato nel 2019: grazie a un finanziamento regionale di 20 mila euro è stato possibile effettuare lo studio del soggetto produttore, ricostruire la storia archivistica del fondo e realizzare uno strumento di accesso per consentirne la consultazione e la valorizzazione.
Molto ancora il lavoro da fare data la grande mole della documentazione, oltre 1300 metri lineari, e lo stato di degrado delle carte rimaste per decenni nello stabilimento esposte alle polveri e, negli ultimi anni, anche alle intemperie. L’archivio delle Acciaierie di Piombino, notificato dalla Sovrintendenza archivistica già nel 1979, costituisce un bene culturale di enorme interesse per la ricerca storica. È in deposito presso l’archivio storico del Comune di Piombino dal 2018.
“A come archivi” è un progetto di valorizzazione e tutela del patrimonio archivistico e bibliografico, con presentazioni di materiali originali, studi e visite guidate; una due giorni di dibattiti a cura della Sovrintendenza archivistica, della Regione Toscana e dei rappresentanti dei Comuni facenti parte della rete degli archivi di impresa della Toscana meridionale, tra cui il Comune di Piombino e il Comune di Follonica che è capofila.
Gli archivi minerari e siderurgici della Toscana meridionale rappresentano un patrimonio fondamentale per la conoscenza e la valorizzazione del territorio perché lo studio delle carte, delle foto e della documentazione consente di scoprire come la storia industriale della Maremma sia un tassello importante dello sviluppo siderurgico ed economico dell’Italia dall’800 fino ad oggi. L’obiettivo della due giorni è proseguire il lavoro di studio e ricerca sugli archivi di impresa fatto nell’ultimo triennio, consolidare la rete territoriale e andare nella direzione di un Polo archivistico digitale della Toscana Meridionale.