GROSSETO – Suona la campanella ma i banchi restano vuoti al Polo liceale Pietro Aldi.
“Per quanto ancora dobbiamo andare avanti così?” non è semplicemente lo slogan della protesta, ma una domanda che gli studenti pongono alle istituzioni e alla dirigenza scolastica. Per quanto dobbiamo andare avanti così? Se “Certe classi vengono con le coperte perché il freddo è insopportabile e non possiamo aprire le finestre, cosa che impedisce una corretta aerazione necessaria per la situazione pandemica”, recita il volantino dello sciopero.
Gli studenti dello Scientifico e del Classico di Grosseto sono rimasti fuori dalle strutture scolastiche, avvolti in coperte e indumenti invernali per evidenziare i disagi, perché “chiedono un cambiamento e perché la burocrazia si velocizzi nella risoluzione delle problematiche”.
“I riscaldamenti – ancora sul volantino – che non funzionano, però, sono solo l’ennesimo problema che si è presentato. Gli infissi sono rotti. La rete non funziona. Gli studenti sono pronti a studiare, ma non così: i nostri diritti vanno rispettati”.
Ettore, uno dei tanti studenti che non è entrato in classe, alla domanda sullo stato dell’arte delle aule risponde: “In classe abbiamo molto freddo, i termosifoni non funzionano e ciò non ci permette di svolgere le nostre attività in maniera corretta”.
Gli fa eco Ginevra: “Siamo qui per protestare, perché le aule sono fredde e le serrande non funzionano”.
“Ieri c’è stato un malfunzionamento dei riscaldamenti ma abbiamo chiamato immediatamente il tecnico della ditta appaltatrice e il problema, questa mattina, era già risolto” a dirlo la preside del polo liceale, Maria Cristina Alocci.
“Ieri pomeriggio ho chiamato proprio per avere un’assicurazione che questa mattina tutto avrebbe funzionato. In qualche singola classe c’è un problema di potenza dei riscaldamenti, e proprio per questo nei prossimi giorni, sempre con i tecnici, faremo un sopralluogo nelle classi per capire quale possa essere il problema e cercare di risolverlo”.
“Questa mattina io ho incontrato i rappresentanti di istituto e quelli della classe che ha più fortemente segnalato il problema; ho fatto presente che la situazione era tornata alla normalità, e loro hanno capito. I ragazzi però sono voluti comunque andare avanti con lo sciopero”.
Per quanto riguarda il problema degli infissi la preside precisa: “Il problema riguarda alcune tapparelle. Abbiamo anche in questo caso avvertito la Provincia, che è competente per le scuole, e ci hanno chiesto, visto che siamo a fine anno, di limitare gli interventi alle situazioni più urgenti. Questo non significa che il resto dei lavori non verranno fatti, ma che sono stati rinviati all’anno 2022”.
La speranza, ovviamente, è che tramite la collaborazione di tutti i soggetti in gioco, compresa la Provincia, sia possibile intervenire in maniera rapida sui disagi e permettere ai ragazzi e a tutto il corpo insegnante di svolgere le lezioni in maniera adeguata.