FIRENZE โ Unโeconomia toscana in cui la ripresa accelera ma il lavoro resta instabile: รจ il quadro che esce dallโultimo focus Ires, presentato stamani a Firenze. Lo studio economico contiene capitoli dedicati a ogni singola provincia. โLa fine del 2020 e lโinizio del 2021 hanno portato una ripresa che perรฒ deve essere consolidata: dobbiamo fare in modo che non sia solo un rimbalzo ma che si traduca in posti di lavoro e di lavoro stabile, per riavviare il ciclo dei consumiโ, ha detto il presidente di Ires Toscana Gianfranco Francese.
Ma cosa รจ successo nel grossetano?
Il 2020 della Provincia di Grosseto si chiude con un calo del 4,9% del valore aggiunto. Questโultimo, si legge su Treccani, รจ definito come la โdifferenza fra il valore della produzione di beni e servizi e i costi sostenuti da parte delle singole unitร produttive per lโacquisto di input produttivi, a essa necessari, presso altre aziendeโ. Detto in altri termini, lโimpresa acquista beni e servizi necessari a produrre altri beni e servizi: la differenza tra il valore finale dei beni e servizi prodotti e il valore dei beni e servizi acquistati per essere impiegati nel processo produttivo รจ il valore aggiunto.
โA prima vista, come detto, si tratta di una delle performance migliori della Regione โ si legge nel rapporto Ires -. Tuttavia, va segnalato come la scarsa integrazione della struttura produttiva locale con i mercati internazionali abbia in qualche modo parzialmente isolato la Provincia rispetto allโesposizione al blocco economico. Per i prossimi 2 anni รจ previsto invece un recupero totale del valore aggiunto raggiunto nel 2019. La dinamica di ripresa sarร guidata piรน da dinamiche di mercato locale โ e in particolare dal settore delle costruzioni- che dalle connessioni con i mercati globali. Le esportazioni sono previste in lieve calo nel 2021, con recupero pressochรฉ totale solo a partire dal 2022. Infine, il reddito disponibile delle famiglie, in calo del 2,3% nel 2020, รจ previsto in crescita di quasi 5 punti rispetto allโanno precedente nel 2021 e di quasi 3 punti nel 2022โ.
โNellโanno della pandemia โ si prosegue nel report โ lโoccupazione residente รจ sostanzialmente rallentata a Grosseto (da +2,7% a +0,3%) mantenendo un livello di circa 96mila unitร ; la dinamica del lavoro autonomo (0,2%) รจ risultata simile a quella del lavoro dipendente (+0,3%), mentre il lavoro femminile perde 3,3 punti percentuali rispetto alla componente maschile (+3,2%). Cala la partecipazione al
lavoro di 1,3 punti e in parallelo sono aumentati gli inattivi in etร da lavoro (+4%). La domanda di input di lavoro nel 2020 ha perso il 7,7% e dovrebbe riprendersi nel 2021 (+5,5%) contestualmente ad unโoccupazione che dal lato offerta crescerebbe in misura moderata (+0,6%). Il tasso di disoccupazione nel biennio 2021 โ 2022 potrebbe salire fino al 7,7%โ.
โA Grosseto la pandemia ha portato nel 2020 ad una perdita piรน contenuta, con circa 5 mila unitร in meno e una contrazione dellโ8,6% arrivando ad un volume complessivo pari a quasi 52 mila avviamenti โ spiegano da Ires -. Il lavoro a termine diminuisce molto meno rapidamente che in Toscana (-6,8% rispetto a -22,7%), caratterizzandosi per una quota di incidenza piuttosto elevata (70,7%). La diminuzione del lavoro a tempo indeterminato รจ stata di maggior entitร (-20,2%) insieme al calo della somministrazione (-26,3%) e dei tirocini (-37,6%). La dinamica dei dati cumulati mensili mostra quanto gli effetti della pandemia si siano fatti sentire soprattutto tra maggio e giugno 2020 (-28%) inferiore alla media regionale (-36%) iniziando a diminuire in modo meno intenso a partire da settembre. La variazione รจ entrata in territorio positivo a partire dal mese di aprile 2021 (+9,1%) e a luglio 2021 il livello cumulato degli avviamenti รจ stato lโunico in Toscana ad aver raggiunto il valore pre-crisi (+0,7%)โ.
Cosa succede in Regione
โNel secondo trimestre del 2021 si รจ rafforzato un ciclo espansivo dellโeconomia mondiale ed in particolare di quella europea, di cui hanno beneficiato anche lโItalia e la Toscana โ si legge sul report -. Un rimbalzo positivo atteso rispetto al disastroso andamento dellโeconomia mondiale nel 2020 rispetto al quale la diffusione della campagna vaccinale ha sicuramente indotto atteggiamenti al consumo piรน fiduciosi da parte delle famiglie che hanno alimentato una ripresa della domanda internaโ.
โNella situazione appena descritta va registrato un andamento del Pil italiano segnato, nel secondo semestre 2021, da una crescita congiunturale superiore alle attese (2,7%) โ continuano da Ires -. Un andamento che dovrebbe consentire un saldo finale positivo su base annua pari al 6% con la Toscana che dovrebbe posizionarsi sopra al dato nazionale con un consuntivo pari al +6,2%, mentre per il 2022 il Pil pro capite della Toscana secondo le stime resterร superiore di quello italiano (30.800 euro contro 29mila)โ.
โMalgrado ciรฒ, la seconda parte dellโanno puรฒ essere caratterizzata negativamente sia dal perdurante clima di insicurezza legato al contenimento del virus, che dalla incerta normalizzazione delle catene di fornitura internazionali โ va avanti il report -. Proprio questo ultimo fattore puรฒ rappresentare una incognita negativa su una dinamica di recupero che ha caratterizzato lโandamento delle filiere manifatturiere in Toscana nel primo semestre 2021. La Toscana, infatti, nei primi sei mesi di questโanno ha operato un forte recupero rispetto al trend delle esportazioni riferite al 2019 con un aumento del 4,6%. Se il primo semestre 2020 segnava una contrazione, dovuta alla pandemia, del 25% rispetto allโanno precedente, il recupero registrato nei primi sei mesi del 2021 rispetto allo scorso anno รจ del 40% circaโ.
โContinua al contrario la crescita rapida ed impetuosa del settore farmaceutico, con unโimpennata dovuta allโoccupazione di spazi produttivi lasciati da imprese impegnate in prodotti per la lotta al Covid. Forte crescita delle esportazioni anche in due settori della metalmeccanica, quello della costruzione di macchinari 10 rispetto al primo semestre 2019 e quello della costruzione di mezzi di trasporto 16 rispetto al primo semestre 2019. Solo il settore delle macchine elettriche continua ad avere un export inferiore al periodo corrispondente del 2019โ.
โVi sono, poi, altri due settori che non hanno recuperato rispetto al periodo prepandemico, il legno e carta (-8%) e lโestrazione di minerali non metalliferi (-16%). I settori agroalimentari registrano, invece, circa 200 milioni di esportazioni in piรน rispetto sia al 2019 che al 2020. Un andamento dei settori produttivi, rispetto allโanno orribile del 2020 che trova riscontro sia nella crescita del valore aggiunto in tutti i comparti (in particolare in quello delle costruzioni), sia nella diminuzione generalizzata dellโutilizzo degli ammortizzatori sociali. Piรน problematico rispetto alle traiettorie della ripresa produttiva รจ il giudizio sullโandamento del mercato del lavoroโ.
Dice il presidente di Ires Toscana Gianfranco Francese: โSe dal punto di vista quantitativo appare chiaro il segno positivo rispetto al disastro del 2020, altrettanto chiari ne appaiono, dal punto di vista della qualitร dellโoccupazione, i tratti di precarietร e di instabilitร . Cโรจ, infatti, una significativa ripresa degli avviamenti nel primo scorcio del 2021 ma si privilegia la creazione di posti di lavoro a termine, in un contesto contrassegnato dalla fine della moratoria sui licenziamenti e che, per questo motivo, offre giร forti motivi di preoccupazione. Due fattori potrebbero determinare una stabilizzazione del quadro congiunturale, con benefiche conseguenze anche dal punto di vista occupazionale, nel breve medio periodo il progressivo lineare miglioramento dellโemergenza sanitaria ed il pieno dispiegamento degli effetti delle misure contenute nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La normalizzazione dal punto di vista della gestione dellโemergenza insieme ad una massiccia messa a disposizione di risorse pubbliche appaiono, infatti, gli strumenti principali e indispensabili per lโavvio di una dinamica economica anticiclica in grado di stimolare e consolidare una nuova stagione di consumi privati e di investimenti produttivi e per favorire una ripresa dellโoccupazione allโinsegna della qualitร e della stabilitร โ.
โSiamo in mobilitazione da tempo per chiedere al Governo un cambio di passo a partire dalla lotta alla precarietร . Risorse ce ne sono, รจ il momento del coraggio e di guardare a chi ha tenuto in piedi il Paese in questo periodo di crisi e pandemia: la crescita va accompagnata al lavoro di qualitร โ, ha chiosato la segretaria generale di Cgil Toscana Dalida Angelini.
Andamento macroeconomico regionale
โ CRESCITA E SUE COMPONENTI
โAlla fine del 2020 la Toscana sottoperformava il dato nazionale โ si legge ancora nel report -, facendo segnare un meno 9,3%, rispetto ad un -8,9% dellโItalia. Il dato si inseriva in un contesto generale caratterizzato da un arretramento del dato del Pil piรน marcato per tutte le regioni piรน sviluppate del Paese. La ยซdecrescitaยป era fondamentalmente trainata dal blocco pressochรฉ totale del settore turistico e da un crollo generalizzato delle esportazioni che assumeva, per i beni di lusso, contorni drammaticiโ.
โIl 2021, al contrario, sembra invece rappresentare lโanno di una ripresa molto marcata dellโeconomia sia a livello nazionale che regionale. I progressi evidenti della campagna di vaccinazione e lโallentamento delle restrizioni consentono al momento una ripresa del ciclo economico molto forte. Piรน nel dettaglio, stimiamo una crescita del PIL per lโanno in corso pari al 6,2% per la Toscana; si tratta di un dato superiore alla media nazionale di 0,2 punti percentuali, che fa ben sperare anche in vista di un 2022 previsto come molto positivo. A fine 2021, il PIL pro capite della regione dovrebbe attestarsi intorno a quota 29.700 euro, con un aumento di 1.700 euro rispetto al disastroso 2020. Le previsioni sullโandamento macroeconomico tuttavia ci indicano come solo 2023 la Toscana si attesterร nuovamente sui livelli di PIL pro capite registrati nel 2019โ.
โA trascinare la ripresa nel 2021 contribuiscono anche sia la ripresa dei consumi (+4,4%), che il marcato rimbalzo degli investimenti (+16,6%). Al momento, ed in attesa del dispiegarsi degli effetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sono le esportazioni ed il settore delle costruzioni a rappresentare gli elementi trainanti della ripresa. Stimiamo una crescita dellโexport regionale di quasi il 100% rispetto al 2019. Il dato assoluto, pari a oltre 2,5 miliardi, รจ addirittura superiore di quasi 500 milioni di euro rispetto al 2019โ.
โPer ciรฒ che riguarda il settore delle costruzioni, stimiamo un incremento complessivo superiore al 21%, trainato ovviamente dal bonus 110% introdotto dal Governo ed incardinato allโinterno del PNRR. Anche il settore manifatturiero (+10%) e quello agricolo (+8%), sembrano beneficiare della ripresa in atto, mentre il settore dei servizi, pur facendo segnare un rimbalzo del 4,1% nel 2021, appare ancora condizionato dalle limitazioni imposte dalla gestione del rischio pandemicoโ.
โ MERCATO DEL LAVORO E CASSA INTEGRAZIONE
โIn Toscana โ va avanti Ires -, dopo che nel 2020 si รจ verificata una contrazione degli avviamenti del 22% e una diminuzione dello stock di occupati dellโ1,3% nei primi sette mesi del 2021 gli avviamenti sono aumentati del 22,3% nei confronti del 2020 e diminuiti del 14% rispetto al 2019โ.
โIl mercato del lavoro appare indubbiamente in ripresa, privilegiando la creazione di posti di lavoro a termine, seguendo un percorso di normalizzazione che sembrerebbe prender campo in termini molto graduali, considerando la riattivazione della domanda di lavoro che si caratterizzerebbe per un aumento medio di quasi il 5% nel biennio 2021-22 (in base alle stime Prometeia) e arrivando cosรฌ nel 2022 ad un valore di poco inferiore al dato del 2019 (-0,7%). Lo stock di occupati, dal lato offerta, dovrebbe tendere a ristagnare nel corso del 2021 (da -1,3% a -0,3%), migliorando il tasso di crescita nel 2022 (+1,2%), anche se andrebbe a posizionarsi su un livello comunque inferiore al dato pre-crisi di circa 1,4 punti percentualiโ.
โIl tasso di disoccupazione sta riprendendo il valore segnaletico che aveva perso nel 2020 con il blocco dei licenziamenti e lโanomalo aumento degli inattivi in etร da lavoro (per le restrizioni e le criticitร nella ricerca di lavoro); con la ripresa il bacino degli inattivi in etร da lavoro si รจ ridotto con un flusso inverso che in parte ha alimentato e in parte le persone in cerca di occupazione che dovrebbero aumentare dellโ11,4% nel 2021 e il tasso di disoccupazione salire al 7,4% (7 decimi di punto in piรน). Il livello degli inattivi potrebbe stabilizzarsi su un valore superiore a quello prima della pandemia, segnalando la presenza di criticitร come lโemersione domanda di lavoro in eccesso per le figure professionali maggiormente specializzate (per esempio nellโambito del settore informatico, ma anche nellโambito del manifatturiero e dellโedilizia), rendendole di difficile reperimentoโ.
โPer ciรฒ che riguarda la Cassa Integrazione, sarebbe inutile fare un raffronto tra 2019 e 2020. Va perรฒ segnalato che i dati relativi ai primi tre trimestri del 2021 segnalano una riduzione dellโutilizzo della CIG da blocco produttivo causa Covid, a cui fa perรฒ seguito un incremento, in lacune zone e settori notevole, della Cassa Integrazione straordinaria ed in derogaโ.