GROSSETO – È stata presentata lunedì 29 mattina presso l’Aula Magna dell’Itis di Arezzo l’edizione 2021 del progetto “La cultura del dono” che coinvolge gli studenti di dieci istituti superiori delle provincia di Arezzo, Siena e Grosseto. Dopo lo stop dovuto alla pandemia il percorso di educazione e sensibilizzazione riparte in presenza con un programma ambizioso e intenso.
“Molte malattie croniche irreversibili come le gravi epatopatie, dichiara la dottoressa Lara Entani Santini, direttore Uosd Coordinamento Locale Donazione e Trapianti della Asl, o l’insufficienza renale cronica, le gravi cardiopatie o alcune neoplasie della linea ematologica, hanno come unica opzione terapeutica il trapianto. Ma non vi è trapianto senza donazione ed è per questo motivo che è importante rendere la popolazione sempre più consapevole dell’importanza di questo percorso. Questo progetto, voluto dall’ Organizzazione Toscana Trapianti e recepito dalla nostra Azienda, non solo ha la finalità di diffondere e sostenere “la cultura della donazione” in ambito scolastico andando a sensibilizzare i ragazzi sull’importanza del “dono”, ma anche lo scopo di fare prevenzione sostenendo stili di vita salutari”.
“È un percorso al quale teniamo particolarmente, dichiara la dottoressa Paola Pedani Po del settore Aziendale Educazione alla Salute. In questa fase saranno 10 le scuole superiori coinvolte, distribuite tra Arezzo, Siena e Grosseto.
Centinaia di studenti e decine di Professori che formeranno i “peer education” che a loro volta si confronteranno e formeranno decine di loro coetanei. Il progetto terminerà con la realizzazione di un prodotto educativo e informativo, che sarà scelto proprio dai ragazzi. Oggi abbiamo avuto l’occasione di vedere un video prodotto nel corso della precedente esperienza che ci ha colpito molto, per la freschezza e la spontaneità con la quale gli studenti hanno affrontato un tema così delicato. Questo progetto non è importante solo perchè va a sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza di queste tematiche, ma soprattutto perchè da modo a tanti giovani di comprendere al meglio il valore della prevenzione. L’obiettivo vero è quello di ridurre la domanda di trapianti, che vorrebbe dire che molte più persone hanno stili di vita più responsabili”.
“Nel 2020 in Italia, prosegue la dottoressa Entani, l’attività di donazione e trapianto è continuata grazie alla generosità di molte persone e alla professionalità dei sanitari che costituiscono la Rete Trapianti permettendo di operare in tutte le fasi del percorso, nonostante le difficoltà legate alla pandemia. Nel panorama italiano la Toscana è tra le Regioni più virtuose con un alto numero di donatori effettivi pari a 46,1 pmp (media italiana del 20,2 pmp), ma i pazienti in lista di attesa sono ancora un numero elevato e le richieste di trapianti sono nettamente superiori alle disponibilità degli organi donati.”
“A livello di Asl Toscana sud est il percorso di donazione organi e tessuti è attivo già da molti anni, inoltre dal 2018 presso i Pronto Soccorsi di Arezzo e Grosseto si è aggiunto anche il percorso di donazione di polmone da donatore a cuore fermo in accordo con quanto previsto a livello regionale.”
A seguire il progetto saranno un medico ed un infermiere del Coordinamento Locale per ogni territorio interessato:
Ad Arezzo – dott. Michelangelo di Schiena coadiuvato dall’infermiera Maricica Iacobov
A Grosseto – dott. Lara Entani Santini coadiuvata dall’infermiera Giovanna de Maria
A Nottola – dott. Roberto Randellini coadiuvato dall’infermiera Daniela Scalici
A Campostaggia – dott.ssa Laura Savelli coadiuvata dall’infermiera Elisa Barneschi
il personale infermieristico dei Coordinamenti Locali è coordinato dalla PO Graziana Carotti
ed il personale referente per l’Educazione alla Salute in ATSE: Paola Pedani, Renzo Paradisi, Silvia Toschi.
“Donare è un atto di generosità, un atto di fiducia verso gli altri e verso la vita, un atto di grande civiltà. La donazione è un atto gratuito, volontario e anonimo”.