GROSSETO – Nasce a Grosseto l’articolazione maremmana dell’associazione locale di “Maschile Plurale”, realtà che accomuna uomini con età, storie, percorsi politici e culturali e orientamenti sessuali diversi. Impegnati da anni in riflessioni e pratiche di ridefinizione dell’identità maschile, plurale e critica verso il modello patriarcale, anche in relazione positiva con il movimento delle donne.
A promuovere la costituzione di Maschile Plurale Grosseto, sono stati la Cgil, rappresentata dal segretario della Flc, Cristoforo Russo, e la Cisl scuola, rappresentata da Alfonso Nocchi.
Presidente è stato eletto Cristoforo Russo, dirigente scolastico, mentre Alfonso Nocchi svolgerà il ruolo di vicepresidente, segretario verbalizzatore e cassiere, occupandosi degli adempimenti formali che riguardano l’associazione.
“L’obiettivo che ci siamo dati – spiega Cristoforo Russo – è di avere una sede di discussione che sul piano dell’elaborazione culturale svolga dal punto di vista maschile un ruolo equiparabile a quello del Coordinamento donne all’interno della Cgil, di cui è responsabile Eleonora Bucci. Per ragionare sull’evoluzione dei ruoli degli uomini in un mondo che cambia velocemente, e che pertanto richiede un aggiornamento continuo dei comportamenti in veste di lavoratori, mariti, compagni o padri. Anche in relazione alle donne, alle politiche di genere o a temi delicati come la violenza sulle donne o la loro discriminazione nelle carriere lavorative”.
Maschile Plurale Grosseto partirà sin da dicembre con un’iniziativa promossa insieme al Coordinamento donne della Cgil.
“Grazie all’apporto della psicologa, dottoressa Ceccarelli – spiega Russo – inizieremo con un percorso di discussione e formazione rivolto ai funzionari della Cgil. Nel corso dell’assemblea costitutiva, inoltre, abbiamo deciso che le nostre riunioni potranno essere aperte alla partecipazione delle donne, e che il nostro target privilegiato di riferimento sono i giovani. Per questo il secondo progetto al quale stiamo lavorando coinvolgerà tre scuole grossetane”.
“Il metodo che ci siamo dati e di non ragionare a compartimenti stagni, ma di cercare relazioni con ogni ambito della nostra vita sociale per affrontare in ogni sua declinazione il tema del ruolo degli uomini nella nostra comunità. Partendo dal dettato costituzionale dell’articolo 37 che parla di parità di genere sui luoghi di lavoro, ma anche di comunicazione e linguaggio di genere”.