GROSSETO – “In un momento di recrudescenza del virus Covid-19, di forte pressione da parte del Governo e di numerosi presidenti di Regione sull’importanza della vaccinazione e sull’estensione dell’obbligo vaccinale ad ulteriori categorie di lavoratori come le Forze dell’Ordine e del personale della Scuola, riteniamo doveroso ripensare a livello politico ad una necessaria riorganizzazione dei centri territoriali per la vaccinazione”, ha sottolineato la nota Sinistra civica ecologista Grosseto.
“Se l’inizio della precedente campagna vaccinale ha visto il coinvolgimento di numerosi hub utilizzando anche strutture chiuse per l’emergenza sanitaria, allo stato attuale nella provincia di Grosseto, l’attuale numero dei centri vaccinali è veramente insufficiente in rapporto all’estensione del territorio. Nella sola città di Grosseto non è presente nemmeno un centro vaccinale: l’hub di Spergolaia (Alberese) verrà sostituito con il Centro Fiere di Braccagni, sicuramente più idoneo e di maggiore capienza, ma comunque ubicato in una frazione di Grosseto; riaprirà il centro di Castel del Piano per far fronte al forte disagio vissuto fin d’ora dai cittadini amiatini che per vaccinarsi si sono dovuti recare ad Alberese o Follonica, e a Manciano, finalmente, verrà aperto un nuovo centro vaccinale presso il quale la popolazione a sud della provincia potrà rivolgersi”.
“Ma tutto questo non è certo ancora sufficiente – ha proseguito -. Per il Movimento Sinistra Civica Ecologista di Grosseto i residenti del capoluogo e della provincia, vivono quotidianamente una condizione di disagio dovuto proprio alla scarsità di centri vaccinali sul territorio che si rinnova anche quando è necessario sottoporsi, per motivi di controllo, ai ripetuti tamponi molecolari. Riteniamo che il diritto alla vaccinazione debba essere pienamente esercitato dai cittadini senza che si trovino ad affrontare singolarmente i problemi derivanti dalle lunghe distanze o dalla mancanza di un servizio di trasporto pubblico adeguato o da un dover ricorrere privatamente al Terzo settore che potrebbe contribuire, in sinergia con il servizio pubblico, a soddisfare i bisogni della popolazione se correttamente convenzionato con esso”.
“Sappiamo bene che i territori interni della nostra provincia sono abitati soprattutto da una popolazione anziana che vive in condizioni di isolamento, isolamento dovuto proprio ad una scarsa rete di trasporti e di servizi, come la sanità territoriale, gli uffici bancari e postali ecc. che rendono il territorio stesso e i suoi cittadini marginali, vulnerabili, ancora più esposti alle avversità, come purtroppo ha ben evidenziato la pandemia”.
“Tutto ciò richiede attenzione – ha concluso – da parte della Politica, perché il territorio deve necessariamente tornare ad assumere quella centralità necessaria sia a livello nazionale, ma anche regionale, provinciale e soprattutto comunale. Per tutto questo il movimento Sinistra civica ecologista provinciale intende richiamare l’attenzione della Conferenza Zonale dei sindaci della provincia di Grosseto, e soprattutto del sindaco del capoluogo che non presenta nemmeno un hub vaccinale in città, chiedendo di farsi portavoce con il Presidente Giani e l’assessore regionale alla sanità Bezzini unitamente all’Asl Toscana Sud-Est, della necessità di implementare i centri vaccinali nell’intero territorio provinciale, affinché il costo economico e sociale della vaccinazione non ricada solo sui suoi cittadini”.