GROSSETO – «I rappresentanti della Lega nel Consiglio Comunale di Grosseto sembrano essersi risvegliati (dopo una campagna elettorale senza proposte) da un grande sonno. Prima Giacomo Cerboni ha proposto una mozione a sostegno delle attività di ristorazione, bar, commercio e edilizia, a cui il nostro rappresentante ha già offerto sostegno, poi il giovane Ludovico Baldi si è accorto che i percettori di Reddito di cittadinanza potrebbero essere utilizzati per lavori utili alla comunità, in particolare ne propone l’impiego come custodi dei tre siti archeologici presenti nel comprensorio. Giusto. Due volte giusto», a dirlo il consigliere di Liberali, riformisti e socialisti Valerio Pizzuti.
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«Informiamo Baldi che il 15 luglio scorso Rinaldo Carlicchi, ex consigliere comunale di Italia Viva, ha indicato al Comune che “Nell’ambito dei patti per il lavoro e dei patti per l’inclusione sociale, i beneficiari del reddito di cittadinanza sono tenuti a svolgere progetti utili alla collettività nel comune di residenza per almeno otto ore settimanali, aumentabili fino a 16, pena la decadenza dal beneficio economico”. Il Comune di Grosseto si è ben guardato dall’attivare i Puc (progetti utili alla collettività), eppure sarebbero stati utili, ad esempio a impiegare i percettori del reddito di cittadinanza proprio in ciò che Baldi indica».
«Forse sotto elezioni Antonfrancesco Vivarelli Colonna non voleva disturbarli – prosegue -. Chissà adesso cosa ne pensa? Queste due proposte della Lega, pur essendo giuste e interessanti, indicano quanto le politiche della Giunta di centrodestra siano basate su iniziative spontanee senza una visione complessiva sulla città, soprattutto sul suo sviluppo, e quanto siano disgregate le azioni della sua maggioranza. Entrambi i provvedimenti proposti, per la loro importanza, infatti, dovevano, a nostro parere, partire dal sindaco e dalla sua Giunta e non essere presentati da due consiglieri».
«Liberali, riformisti e socialisti valutano nel merito e rilanciano sull’impiego più complessivo dei percettori di reddito di cittadinanza – conclude Pizzuti -. Molte sono le attività in cui utilizzarli. Si attivino, dunque, i Puc e si discuta in Consiglio sulla destinazione di queste persone (percettori di denaro della collettività) nell’ambito dei lavori che servono alla città e alle sue frazioni».