MAGLIANO IN TOSCANA – «Lo strappo è troppo grosso, non so se si potrà ricucire» a dirlo l’assessore Mirella Pastorelli, dopo il consiglio comunale di oggi a Magliano in Toscana. Un consiglio infuocato, in cui la maggioranza si è spaccata e si è trovata a votare a fianco della minoranza.
L’elemento del contendere: gli emendamenti di Fratelli d’Italia al bilancio. Su questo scoglio lo scorso consiglio comunale si era già impantanato. Oggi gli emendamenti sono passati con il sostegno dell’opposizione, mentre la variazione di bilancio è stata votata solo dalla maggioranza.
«Il gruppo del sindaco che non voleva votare gli emendamenti ha votato la variazione come estremo tentativo di salvare il salvabile» afferma l’opposizione che ha annunciato una mozione di sfiducia.
«Il consiglio è andato molto male, anzi malissimo» afferma il sindaco Diego Cinelli. «Le consigliere hanno sconvolto il bilancio e hanno evidenziato la spaccatura che purtroppo c’è» le consigliere in quota a Fratelli d’Italia «hanno letto un documento – prosegue il sindaco – dicendo che vogliono le scuse pubbliche perché le ho trattate male».
«Vedremo l’evoluzione nei prossimi giorni, ma ormai il danno ai cittadini e alle imprese è stato fatto» e sulle intenzioni delle consigliere Cinelli afferma «se vogliono qualcosa lo dicano, ma non con i giochini. Si parla, lo si dice e vediamo di trovare la soluzione. Ora andrà rimesso a posto il bilancio».
«Abbiamo annunciato la mozione di sfiducia che presenteremo nei prossimi giorni – afferma Giancarlo Tei – per capire se la maggioranza c’è ancora. Quel che è certo è che quando c’è una crisi di governo non è positivo per un Comune. Basta considerare che per approvare una variazione di bilancio ci sono voluti tre consigli comunali».
Poi Tei sottolinea: «Il sindaco con noi non ha mai ricercato un rapporto di collaborazione. Non può pensare di cercarci solo quando ha bisogno. Sono state usate parole pesanti, si è provveduto a fare la revoca di una delega (il bilancio alla Pastorelli ndr) senza mai spiegare il perché. Certo la posizione espressa in consiglio da Doriana Melosini è piuttosto chiara: ha elencato gli episodi e le offese del sindaco nei loro confronti. Ha posto un problema non di poltrone ma di rispetto, e ha concluso dicendo che ritiene necessario verificare se ci sia ancora una maggioranza. Bisogna vedere se il provinciale di Fratelli d’Italia lo consentirà».
«Abbiamo votato gli emendamenti perché li abbiamo condivisi sul piano politico, ma la variazione di bilancio, che è l’atto che autorizza la spesa, l’hanno votato loro della maggioranza».
«Da questo consiglio usciamo vincitrici – afferma Mirella Pastorelli – i nostri emendamenti sono passati con il voto dell’opposizione. Ma è stata una battaglia molto sofferta. Ci ho rimesso la delega al bilancio ma mi sono sacrificata per i cittadini. I commercianti andranno a prendere contributi validi rispetto a quel che hanno perso con il lockdown. Abbiamo vinto. Certo lo strappo nella maggioranza è grosso, non so se si potrà ricucire, perché le accuse contro di noi, quando ha detto che si vergognava di averci con lui sono troppo pesanti. Sul piano politico si può anche litigare ma sul piano personale no. E io mi sono rivolta ad un legale».
Nella revoca Cinelli contesta l’assenza dell’assessore «dice che non mi sono presentata in comune e che non ho fatto alcuna comunicazione. In realtà ero in quarantena e l’11 novembre avevo un problema personale e mandai un messaggio nella chat. Secondo Cinelli la revoca vuol limitare “l’insorgere di dannose situazioni di conflittualità già latenti che potrebbero compromettere l’andamento del lavoro della Giunta”. Ho interessato l’avvocato che parla di affermazioni lesive nei miei confronti».
Ora la palla passa all’opposizione: se, come annunciato, Tei presenterà la mozione di sfiducia, entro 20 giorni andrà convocato il consiglio e si dovrà trovare la quadra prima delvoto. Se così non fosse la maggioranza cascherà e si dovrà andare a nuove elezioni, probabilmente a maggio. Nel frattempo arriverà il commissario.
Questo però pone un ulteriore problema: il Comune di Magliano è centrale anche per l’elezione della Provincia. Se dovesse cadere i consiglieri non potrebbero votare e potrebbero mancare voti al centrodestra per l’elezione del presidente.