FOLLONICA – «La direzione del teatro di Follonica ha costi addirittura superiori a quelli delle grandi città».
Ad affermarlo sono i consiglieri comunali Daniele Pizzichi (Lega) e Charlie Lynn (lista civica Di Giacinto).
«Abbiamo fatto un ricerca comparativa per mettere in relazione i compensi che i vari direttori artistici percepiscono nel territorio nazionale – spiegano -. Il direttore del teatro di Follonica, di cui non discutiamo la valenza artistica, percepisce per la propria attività 45mila euro all’anno più un’aggiunta per lo svolgimento dei corsi di formazione per il pubblico e gli operatori. L’incarico è stato recentemente confermato dalla giunta comunale e dall’apertura del teatro avvenuta nel 2014 il direttore non è stato mai cambiato».
«Si discute da molto tempo sulle modalità di scelta del direttore – proseguono Pizzichi e Lynn – ma questa volta è doveroso porre l’accento sull’aspetto economico. Guardando quanto accade in giro vediamo che per teatri ben più importanti del nostro il direttore percepisce cifre similari ed in molti casi addirittura inferiori: il direttore del teatro Goldoni di Livorno percepisce 40mila euro annui, 48mila per quello di Pistoia (con tre teatri) , 38mila per Teatro Giglio di Lucca, 36mila per la direzione del Teatro Verdi di Pisa, 40mila per il Teatro Stabile d’Abruzzo, 35mila per la fondazione Guido d’Arezzo».
«Si tratta di teatri che in larga parte hanno una capienza più che doppia rispetto ai 400 posti a sedere di Follonica – aggiungono -. Inoltre i numeri continuano a parlare poiché vediamo che il compenso annuo di Allegri è pari da solo all’intero incasso del botteghino del teatro. Cifre che sono evidentemente spropositate rispetto alla capacità produttiva del teatro e che fanno sì che la sua gestione subisca una perdita che per un privato equivarrebbe alla consegna dei libri in tribunale per l’apertura delle procedure fallimentari. Tutti soldi pubblici, cioè dei cittadini, che non fanno avvertire neanche lontanamente all’amministrazione comunale la necessità di iniziare una procedura comparativa per la gestione del teatro».
«Alla fine non poteva mancare – concludono -, come sempre, la ciliegina sulla torta: il direttore artistico, oltre ai 45mila euro per la direzione, inserisce da anni la propria rappresentazione teatrale all’interno del palinsesto che ovviamente non è compresa nel prezzo e che viene pagata dall’amministrazione. Tutto lecito, per l’amor di Dio, ma nel merito crediamo sia giunta l’ora di aprire un ragionamento molto serio sulla gestione del teatro e più in generale sulla cultura a Follonica».