GROSSETO – Confartigianato Grosseto pur esprimendo seria preoccupazione in merito al Ddl Concorrenza, che giudica un macigno per il comparto Taxi, giudica il “fermo del settore” prematuro perché potrebbe compromettere il buon esito di un prevedibile e auspicato iter parlamentare del provvedimento.
A commentare quanto sta accadendo il segretario Mauro Ciani “Siamo profondamente preoccupati per assetti che potrebbero compromettere le prospettive di accesso al mercato degli operatori e alcuni dei principi cardine del nostro ordinamento, anche in contrasto con la Costituzione, che riconosce e tutela il valore dell’artigianato e della cooperazione– spiega -. Il testo dell’art. 8 del DDL Concorrenza è, a dir nostro, un duplicato della delega già in essere per la riforma del trasporto pubblico locale non di linea. Una disinvolta apertura alle piattaforme che si basano sull’intermediazione del lavoro potrebbero infatti minare le caratteristiche tipiche dell’esercizio autonomo e mutualisticamente organizzate delle attività di trasporto di persone non di linea, con il rischio di trasformare molte imprese in lavoratori subordinati, tra l’altro non apportando per l’utente alcun miglioramento del servizio, come già sperimentato in altre nazioni nelle quali si sta tornando all’assetto precedente. Nella speranza che le Istituzioni facciano un passo indietro e che ascoltino la voce degli artigiani del settore anche Confartigianato Grosseto – precisa Ciani – proclama il proprio malcontento e lo stato di agitazione ma non condivide la scelta di un stop nazionale”.
“La libertà d’impresa – aggiunge Gianluigi Ferrara responsabile del settore trasporti di Confartigianato Grosseto – non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale, non può recare danno alla sicurezza, alla liberta e alla dignità umana nell’ottica dell’interesse collettivo che nel nostro settore deve essere sempre garantita, in quanto servizio pubblico e il provvedimento non può prescindere dalla difesa dell’artigianato e della cooperazione . Dobbiamo continuare a sostenere quanto contenuto nell’art. 117 della Costituzione sulle competenze specifiche delle Regioni in materia di Trasporto Pubblico Locale. Superare l’autonomia regionale – conclude il dirigente -contraddice e fa venir meno i principi della programmazione territoriale, della regolazione e del livello dei servizi, della garanzia di servizio pubblico che le Regioni in questi anni hanno assicurato”.
Per questi motivi e nell’interesse generale della collettività e delle imprese, Confartigianato: proclama lo stato di agitazione degli associati; chiede lo stralcio dell’art. 8 del DDL Concorrenza e l’apertura immediata di un tavolo di confronto con Parlamento e Governo per riattivare quel processo di riforme previsto con l’approvazione della legge 12/2019, mai portato a termine; non prenderà parte alla manifestazione nazionale del 24 novembre per le motivazioni in premessa; attende che la richiesta di incontro al Governo, formulata per le vie brevi, sia accolta per rispetto del contributo che le categorie hanno dato durante la pandemia come segno di comprensione delle difficoltà ancora oggi sostenute; si riserva – in futuro e in ragione del proseguo della vertenza – di mettere in campo eventuali ulteriori iniziative di rivendicazione e lasciano liberi gli associati sul territorio, in merito al comportamento da tenere, il 24 novembre; organizza, per il giorno 24 alle ore 11.00, in videoconferenza, la assemblea nazionale degli iscritti, invitando rappresentanti delle Istituzioni.