FIRENZE – Mentre si attende da cinque anni e mezzo che in Spagna si apra il processo per la strage Erasmus, l’incidente in pullman in cui morirono 13 studentesse nel 2016, i familiari delle vittime, oltre ad aspettare giustizia, cercano di continuare a vivere. Lo fanno con grande coraggio e generosità verso il prossimo.
È questo il caso anche di Lucrezia Borghi, una delle vittime della tragedia il cui sorriso si è spenta ad appena 21 anni, ma grazie a una generosa donazione organizzata dai suoi genitori, quel sorriso può rinascere in altri bambini.
Da Greve in Chianti, dove Lucrezia è nata e cresciuta, è partita una raccolta fondi, organizzata dai familiari, che ha permesso di realizzare un progetto importante. Sono stati raccolti e consegnati oltre 4.000 euro che serviranno alla Fondazione Meyer per acquistare quattro culle pediatriche per rooming-in del reparto di terapia intensiva neonatale.
Le culle serviranno a garantire ai familiari dei piccoli malati di restargli accanto in ogni momento durante la loro difficile sfida verso la vita. Inoltre possono affiancare in tutta sicurezza le poltrone utilizzate per l’allattamento in modo che le mamme possono restagli vicino il più possibile.
La raccolta fondi a favore dell’ospedale pediatrico Meyer si rinnova ogni anno nella piccola comunità chiantigiana, dove il commosso ricordo collettivo di Lucrezia riesce a tradursi in solidarietà per dare una speranza ai più piccoli.