GAVORRANO – Al Comune di Gavorrano c’è tensione. Cgil Cisl e Uil a seguito di un’assemblea molto partecipata da parte dei dipendenti dell’amministrazione comunale, hanno infatti deciso di comunicare al sindaco Andrea Biondi e alla sua giunta di aver deciso lo stato di agitazione. E allo stesso tempo hanno scritto alla prefettura per chiede l’attivazione della procedura di raffreddamento e conciliazione.
«Nel comune delle colline metallifere – spiegano i segretari della funzione pubblica Cgil Gallotta, Cisl Biscottini, Uil Sacchetti – c’è una grave carenza di personale, passato dai 47 addetti del 2018 alla trentina degli attuali, E oramai dal 2019 non si dà attuazione all’istituto della contrattazione integrativa, con grosse difficoltà nelle relazioni sindacali, che di fatto sono state interrotte unilateralmente da parte del sindaco Biondi e della sua amministrazione. Il personale è in grave sofferenza, e all’assemblea ci è stato dato mandato per dichiarare una prima giornata di sciopero a 15 giorni dalla comunicazione al Comune dello stato di agitazione, nel caso in cui non intervengano novità positive».
«Le gravi difficoltà emerse – hanno scritto Cgil, Cisl e Uil all’Amministrazione – vedono del tutto inapplicate le norme del Ccnl 2016-18, in particolar modo rispetto all’istituto della contrattazione integrativa di cui all’ art. 9 che, oltre a rappresentare un elemento di criticità rispetto alle relazioni sindacali e con gli stessi lavoratori, per i quali comporta un grave danno anche sotto profilo economico. Considerato altresì che dal contratto decentrato integrativo 2019 ad oggi, per gli anni 2020 e 2021, non è stato avviata alcuna trattativa per definire i contratti decentrati, oltre alla mancata applicazione del contratto 2016 – 2018».
La Funzione pubblica segnala inoltre che alle «continue sollecitazioni, sia formali che informali, per la ripresa di un confronto sindacale, oltretutto dovuto per legge da parte dell’Amministrazione non hanno avuto alcun effetto».
Infine, il sindacato sottolinea «le crescenti difficoltà del personale, che finora con spirito di responsabilità e collaborazione ha sempre prontamente risposto alle esigenze dell’Ente, anche ricorrendo ad ore di straordinario spesso non retribuite».
Da questa situazione è conseguita la «proclamazione dello stato di agitazione del personale, con la richiesta alla Prefettura della formale attivazione della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione delle controversie ai sensi della Legge n. 146 del 12 giugno 1990 e successive modifiche ed integrazioni».