GROSSETO – Sono 64 i sanitari sospesi in provincia di Grosseto dal momento in cui è entrato in vigore l’obbligo vaccinale. Di questi 13 sono già rientrati, mentre 12 sono stati riammessi per aspetti procedurali.
Al momento sono dunque 39 coloro che sono a casa. Molti di loro, però, hanno già intrapreso il percorso vaccinale al termine del quale (ossia dopo la seconda dose) potranno rientrare a lavoro. In Toscana, infatti, dopo la sospensione è richiesto il completamento del ciclo vaccinale per rientrare al lavoro.
«Dei 64 sospesi sino ad ora – afferma Dario Rosini direttore dipartimento risorse umane della Asl – 32 sono infermieri, otto medici e il resto oss (12 persone), operatori socio sanitari, tecnici di laboratorio…»
Il procedimento però va avanti: via via che gli accertamenti procedono agli interessati arriva la lettera di sospensione. I più inizialmente chiedono spiegazioni, anche attraverso il proprio legale. Poi alcuni decidono di vaccinarsi.
«Alcuni hanno chiesto la possibilità di lavorare da soli, isolati. Ma in sanità questo è molto difficile. Anche chi non ha contatti con i pazienti ha sempre almeno un collega con cui collabora».
Intanto gli accertamenti proseguono, quindi il numero dei sospesi totali potrebbe aumentare e al contempo potrebbero però rienytrare coloro che nel frattempo si sono vaccinati. «Il sistema però al momento non è in affanno – precisa Rosini -. Coloro che mancano li stiamo sostituendo. Siccome non sappiamo quanto le persone sospese resteranno fuori dal sistema non possiamo fare contratti interinali di sostituzione che avrebbero una durata minima di tre mesi. Quindi abbiamo deciso di prolungare i contratti interinali che già abbiamo per altre sostituzioni. Magari ci sarà una sovrapposizione per qualche giorno, ma c’è la possibilità di reimpiegare quella stessa persona in altri reparti. Per i tecnici abbiamo fatto una delibera ad hoc per sostituirli con interinali».
Se in Maremma i sospesi sono stati 64, in tutta la Asl Toscana sud est sono stati 150, di cui 23 medici. Quindi circa un terzo. Quello che lascia perplessi è che, ad Arezzo, è impiegato il 50% del personale totale, a Grosseto il 33% e a Siena il 17%. La percentuale di sanitari “renitenti” in Maremma, è dunque più alta rispetto a quella del resto della Asl.