GROSSETO – È senz’altro la serie del momento, sia in termini di visualizzazioni che di forti critiche. Stiamo parlando della produzione sudcoreana “Squid Game”, in onda sulla piattaforma Netflix.
Il gioco del Calamaro è diventato un fenomeno mediatico tanto da aver registrato il miglior esordio nella storia della piattaforma Netflix in termini di utenti: 142 milioni di persone hanno guardato la serie da quando è stata lanciata il 17 settembre 2021. L’incremento di accessi a Netflix è impressionante: in un mese sono stati oltre 4 milioni di utenti, un dato confermato dalla stessa piattaforma, che ha dichiarato che il numero degli utenti nel terzo trimestre 2021 è raddoppiato rispetto al 2020 (I dati sono stati analizzati da “Semrush”, piattaforma di Saas per la gestione della visibilità online).
In quattro settimane la serie sudcoreana ha fatto appassionare milioni di utenti, che già sperano in una seconda stagione, ma ha fatto altrettanto discutere a causa del suo contenuto molto violento. Sul web è nata perfino una raccolta firme online per fermare la trasmissione. Il fenomeno ha spopolato anche in Italia sebbene la serie sia in lingua coreana con i sottotitoli in italiano e, come ovunque, sono soprattutto i giovanissimi che si sono appassionati alla serie.
La Polizia postale definisce Squid Game un “fenomeno molto pericoloso” e ha pubblicato un elenco di consigli per i genitori. Lo condividiamo per i nostri lettori:
• Ricordate che la serie Squid Game è stata classificata come Vm 14 ovvero vietata ad un pubblico di età inferiore a quella indicata. Questa limitazione indica che i suoi contenuti possono turbare i minori con intensità variabile a breve e lungo termine;
• Valutate se possa essere utile guardare la serie prima di esprimere assenso o dissenso alla visione dei vostri figli che hanno più di 14 anni: sarete più precisi e consapevoli di quali siano gli elementi critici su cui poggia la vostra decisione e potrete argomentarli in modo convincente ai vostri figli;
• Parlate in famiglia della serie, chiedete ai bambini/ragazzi cosa ne pensano in modo che, anche se non hanno il permesso di vederla, siano in grado di partecipare ad eventuali commenti e discussioni con i coetanei;
• Ricordate ai bambini/ragazzi che quanto rappresentato nelle serie è frutto di finzione e che la violenza non è mai un gioco a cui partecipare;
• Tenete sempre vivo il dialogo familiare sui temi dell’uso delle nuove tecnologie con i ragazzi: ponete loro domande e ascoltate come la pensano. I nativi digitali hanno una visione differente da quella degli adulti e può essere utile conoscere il loro punto di vista sui rischi e sui fenomeni emergenti;
• Se avete contezza che stanno circolando tra i bambini/ragazzi giochi violenti che imitano quelle ritratte nella serie, non esitate a segnalare la cosa a www.commissariatodips.it