PISA – Un medico, un’infermiera di famiglia, un chimico che si occupa del riciclo della plastica e un’atleta medaglia d’oro alla parolimpiadi di Tokyo 2021. Quattro modelli positivi di cittadinanza attiva.
Quattro giovani che oggi si sono raccontati al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto alla Villa del Gombo nella tenuta di San Rossore all’iniziativa “Siete Presente” che la Regione Toscana ha organizzato, chiamando i giovani a dare un contributo diretto all’elaborazione delle politiche culturali del futuro.
Damiano Bracchitta, 34 anni, è un urologo dell’Asl Nord Ovest, che dopo diciotto mesi in Francia è tornato in Italia per mettere a frutto l’esperienza acquisita nella chirurgia robotica, non più oramai il futuro ma il presente della medicina. Lavora a Livorno. “Non scappate all’estero – lancia un appello – Rimanete qui a prendervi cura della vostra terra e di chi l’abita e l’abiterà”.
Rebecca Donato, 26 anni, è uno dei volti che rappresentano quello che dovrà essere la sanità dopo la pandemia: un sanità decentrata, più vicina ai bisogni dei cittadini. L’infermiere di famiglia fa parte di questa rivoluzione: un operatore sanitario che assiste i pazienti a casa, sempre lo stesso, in modo da costruire anche un rapporto e una confidenza più stretta. Un progetto guidato da giovani infermieri: un modo di innovare anche questo, un lascito positivo dell’emergenza sanitaria. “Non è più sufficiente la sola prestazione di cura della malattia, ma la cura della persona con la sua malattia” dice. “Con la pandemia abbiamo sentito forte e chiaro il bisogno di un cambio di metodo” aggiunge. Oggi Rebecca e i colleghi della sua zona si prendono cura già di settecento persone, una media di trenta a testa.
Tommaso Ceccanti, 25 anni, chimico, si occupa a Revet, partecipata a prevalente capitale pubblico, del riciclo della plastica. Oggi fa parte di una squadra che gestisce un impianto complesso e di nuova generazione che alimenta l’economia circolare e che della plastica riciclata fa oggetti d’arredamento e prodotti per il florovivaismo, l’edilizia e l’automotive, ma anche attrezzature per impianti sportivi e perfino gioielli . E’ emozionato, perché Giovanisì è il progetto che, anni fa, gli ha spalancato le porte sul mondo del lavoro. Aveva 24 anni e dopo il tirocinio è stato assunto da Revet. “Voglio che il mio Paese sia un modello di economia circolare nel mondo – sottolinea – perché dobbiamo lasciare un mondo migliore di come l’abbiamo trovato”.
Davanti a Mattarella, seduto in una platea dove giovani e autorità si mischiano, per più di venti file e duecento posti sotto la tensostruttura dell’Arena allestita di fianco alla villa del Gombo, interviene anche Ambra Sabatini, l’atleta paralimpica di Porto Ercole, 19 anni medaglia d’oro sui cento metri alle olimpiadi paraolimpiche in un podio tutto azzurro. Due anni fa Ambra perse la gamba sinistra dopo un incidente in scooter. L’atletica era già la sua passione: quel giorno le cambiò la vita, ma a continuato a credere. Un esempio di determinazione e coraggio. “Io sono un atleta a tutti gli effetti e come tale vorrei essere riconosciuta – rivendica – Il mio obiettivo è far sì che lo sport paralimpico ottenga la giusta visibilità, attenzione ed importanza”.
“Per realizzare i propri sogni è fondamentale sapersi rialzare ogni volta che si cade – conclude –. Non è semplice, ma nemmeno impossibile”. Un insegnamento che non vale solo per lo sport.