TARANTO – Il vescovo Giovanni, dal 21 al 24 ottobre, guiderà le delegazioni della diocesi di Grosseto e di Pitigliano-Sovana-Orbetello che parteciperanno, a Taranto, alla 49^ Settimana sociale dei cattolici italiani.
A comporre la delegazione diocesana di Grosseto sono stati chiamati don Paolo Gentili, 55 anni, vicario generale; Susanna Scifoni, nomadelfa di 29 anni, sposata, laurea in economia; e Alessandro Corina, interior designer di 33 anni, sposato e padre, già animatore diocesano del Progetto Policoro.
“La scelta di Susanna e Alessandro – spiega don Paolo Gentili – è per noi molto importante, perché i loro nomi si legano a Economy of Francesco, il percorso voluto dal papa per stringere un nuovo patto nello spirito di san Francesco, perché l’economia di oggi e di domani sia più giusta, fraterna, sostenibile e con un nuovo protagonismo di chi oggi è escluso.”
“Selezionati insieme a giovani economisti e professionisti di tutto il mondo per prendere parte all’evento del marzo 2020, poi annullato a causa dello scoppio virulento della pandemia, entrambi, insieme ad altri tre studenti di Nomadelfia, hanno partecipato all’evento on line dal 19 al 21 novembre 2020, che ha dato il via ad un percorso con cui si intreccia la 49^ Settimana sociale. Ci è sembrato, per questo, molto opportuno investire su di loro e dare continuità a un orientamento.”
La diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello a Taranto sarà rappresentata da don Lorenzo Pasquotti, parroco di Bagnolo e responsabile diocesano dell’ufficio per la pastorale sociale, del lavoro, giustizia, pace e salvaguardia del creato; e Marco Franci, 36 anni, sposato e padre di una bambina, che vive con la famiglia ad Albinia e lavora presso una struttura ricettiva.
“Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso”, è il tema scelto per la 49^ Settimana sociale, che non a caso si tiene a Taranto, città che porta sulla propria pelle la fatica di coniugare impresa e ambiente, sviluppo e salute.
L’evento prevede approfondimenti e confronto con esperti, esponenti del mondo politico, ecclesiale, civile e culturale, testimonianze, lavori di gruppo ed elaborazione di proposte concrete.
“Sono grata di poter partecipare e onorata di farlo con la nostra diocesi, anche in rappresentanza di Nomadelfia, che per sua natura vuole essere per gli altri, a sollievo materiale e spirituale di tutta l’umanità” – dice Susanna Scifoni.
“Quando ad agosto con tutti i referenti della pastorale giovanile abbiamo incontrato il vescovo, ci ha lasciato con l’invito a camminare insieme, mantenendo la bellezza delle nostre rispettive specificità.”
“Vado a Taranto con questo spirito e con il duplice desiderio di camminare insieme alla diocesi e a tutta la Chiesa italiana e non solo, sempre più consapevole che si può fare molto quando si procede insieme.”
“Vado a Taranto con tanto entusiasmo e con una buona dose di fantasia” – commenta Alessandro Corina, che nei mesi scorsi, insieme a Pietro Isolan, divulgatore e formatore in agricoltura; Luca Oliviero, ingegnere di Milano; Denni Albiani informatico e comunicatore di Arezzo; e l’imprenditore ferrarese Luca Buriani conosciuti proprio ad Economy of Francesco, ha dato vita al Cuborto, un orto urbano sinergico, pensato per consentire a tutti, anche chi non ha il pollice verde, di coltivare la verdura in città, risolvendo il problema dello spazio, del tempo e delle competenze necessarie.
“Sono convinto – prosegue – che entusiasmo e fantasia siano sempre di più i motori capaci di spostare gli equilibri.”
“Veniamo da un momento difficile, che non sappiamo se possiamo definire “post”, ma proprio perché c’è da ricostruire un nuovo modo di vivere insieme anche la responsabilità dello sviluppo, servono entusiasmo e fantasia.”
“Noi giovani possiamo offrire uno sguardo di novità e di originalità, perché c’è da scrivere delle pagine nuove anche come chiesa.”
“Allora la Settimana sociale dei cattolici sulla sostenibilità e su un mondo sempre più proiettato sulla valorizzazione del capitale umano – ha concluso -, è l’occasione per ascoltare, prima di tutto, chi può davvero esserci maestro, per poi, una volta tornati a casa, contribuire ad avviare processi nuovi sul territorio.”
“Da molti anni – racconta Marco Franci – sono attivo nell’associazionismo e nel volontariato sia in ambito giovanile che sociale (RadioAttiva, Agape onlus, Caritas diocesana) e sono un collaboratore del vicario episcopale diocesano per la carità.”
“Partecipo alla settimana sociale pieno di buone aspettative, con la curiosità di una persona che si accinge a fare una nuova esperienza.”
“Sono onorato – ha terminato – di essere stato scelto come delegato dalla mia diocesi e spero di poter, con la mia esperienza e con la mia disponibilità, essere utile”.
“Su queste tematiche della sostenibilità, del lavoro e del futuro, con lo sforzo di passare dalle enunciazioni di principio, che spesso lasciano il tempo che trovano, a percorsi «operativi» possibili e concreti, si snoderà la Settimana sociale” – dice don Lorenzo Pasquotti.
” I temi che saranno trattati hanno già avuto uno studio e un’applicazione parziale locale nelle diverse realtà diocesane, con la partecipazione delle autorità amministrative, imprenditoriali e associative.”
“Ora siamo nella fase di sintesi e di proposta più generale. Agli uomini e donne di buona volontà la responsabilità di prendere sempre più a cuore questi problemi e di farne oggetto di preghiera, di revisione di vita e di confronto”.
Cosa sono le settimane sociali?
Le Settimane sociali dei cattolici italiani hanno un forte imprinting toscano.
La loro “invenzione” si deve infatti al beato Giuseppe Toniolo, economista, sociologo e ispiratore dell’Università cattolica.
A lui si deve la nascita dell’Unione cattolica per gli studi sociali in Italia (1889) e lo sviluppo dell’impegno socio-politico dei cattolici.
Fu docente a Pisa divenendo, lui trevigiano, toscano di adozione.
Non a caso la prima Settimana sociale si tenne in Toscana, a Pistoia, nel 1907, ritornò in Toscana (Firenze) nel 1909, poi di nuovo nel 1927 (sempre Firenze), nel ’45 (col tema, emblematico, Costituzione e Costituente); nel ’62 a Siena e nel 2007 tra Pisa e Pistoia.
Oggi il pensiero di Toniolo prosegue nell’Istituto che porta il suo nome e che, quale ente fondatore dell’Università cattolica del Sacro Cuore, ha il compito di garantirne il perseguimento dei fini istituzionali, in particolare in ordina alle scelte strategiche e culturali, nonché agli indirizzi ideali e formativi.