ALBINIA – L’associazione Vita Odv, insieme ai sindaci di Orbetello, Magliano in Toscana e Manciano, rispettivamente Andrea Casamenti, Diego Cinelli e Mirco Morini, ha inviato una lettera all’assessore regionale Monia Monni per chiedere la convocazione di un Tavolo per il fiume Albegna.
«Il 20 settembre – cita la lettera- la nostra associazione ha organizzato un incontro con i tre sindaci del territorio del bacino del fiume Albegna: Orbetello, Magliano in Toscana e Manciano, al fine di manifestare loro tutta la nostra preoccupazione riguardo la grave situazione di rischio idraulico al quale tutto il territorio e quindi le persone che lo abitano, ancora oggi sono costrette a subire».
«A distanza di ormai quasi nove anni – continua – da quel primo tragico e disastroso evento del 12 novembre 2012, ci troviamo a vedere spendere soldi pubblici in opere e attività che poco o nulla hanno portato in termini di mitigazione del rischio. Dopo l’evento del 14 ottobre 2014, soprattutto a seguito dell’azione energica ed incisiva di centinaia di persone che spontaneamente diedero vita al Presidio di Marsiliana, ma anche alle azioni del Comitato il Ponte e dell’Associazione Vita che comunque aderirono attivamente a quel Presidio, ci fu la promessa alla popolazione da parte delle Istituzioni, della Regione Toscana in primis in quanto ente con competenza diretta, di poter garantire il raggiungimento di un certo grado di sicurezza, quanto meno accettabile per poter vivere serenamente nelle proprie abitazioni sul territorio».
«Questa promessa – prosegue la lettera – unita alla realizzazione di alcune opere ed alla clemenza delle condizioni meteo negli anni subito successivi ha in qualche modo smorzato la nostra rabbia e assopito in un certo senso l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema. Purtroppo con l’osservazione costante, da parte della nostra Associazione, dei lavori e degli interventi fatti in questi anni nel fiume Albegna e nei suoi affluenti e l’analisi di quanto accaduto nell’evento del 16-17 novembre 2019 possiamo affermare senza paura di poter essere smentiti che le opere di difesa attualmente esistenti, quindi anche quelle realizzate in questi anni, non sono in grado di garantire quella sicurezza che ci era stata promessa, né lo sarà il canale scolmatore (ex cassa di espansione di Campo Regio) in via di cantierizzazione».
«Sappiamo, come per altro abbiamo sempre sostenuto, che le uniche opere utili per poter mantenere quella promessa di sicurezza idraulica di tutto il bacino, sono quelle atte al rallentamento delle acque nelle zone di monte del bacino, sono quelle che possano impedire alle acque di raggiungere le zone di valle alla velocità incredibile di 9 m/s, sono quelle che andrebbero a risolvere problemi come l’approvvigionamento idrico e l’antincendio boschivo. Insomma, Assessora, abbiamo bisogno urgentemente di incontrare Lei, i tecnici della Difesa Suolo e del Genio Civile insieme ai nostri sindaci, che condividono le nostre preoccupazioni. Abbiamo bisogno – conclude la lettera – di esporle chiaramente la situazione e abbiamo bisogno di risposte, non più di promesse. Per questo occorre che il Tavolo per l’Albegna venga convocato al più presto perché non abbiamo più intenzione di vivere nell’angoscia e nel terrore di poter da un momento all’altro perdere tutto, di nuovo».