GROSSETO – Grosseto città aperta al suo debutto entra in Consiglio comunale. Lo fa con due consiglieri (Carlo De Martis e Marilena Del Santo), ed è la prima forza di opposizione dopo il Partito Democratico. «Un risultato notevole, che in qualche misura rende meno amara la sconfitta incassata dalla coalizione guidata da Leonardo Culicchi» affermano da Grosseto città aperta.
«Neppure un anno fa, era l’11 ottobre del 2020 ad un incontro all’hotel Airone, un gruppo di persone non rassegnate al declino culturale e sociale in cui Grosseto era scivolata decideva che bisognava provare a fare qualcosa per la nostra città, mettendo a disposizione passione ed entusiasmo, saperi e competenze».
«Da lì è partito il progetto Grosseto Città Aperta, che in pochi mesi è stato capace di aprire spazi di confronto su temi di grande importanza – prosegue la nota -. Dapprima attraverso tavoli di lavoro tematici e sui social con un gruppo facebook che ha macinato migliaia di interazioni, e poi nelle piazze, cominciando a disegnare una Grosseto altra rispetto alla narrazione dominante».
«Innovazione, sviluppo e cultura sono state le parole chiave, e da queste istanze è partito il nostro impegno nella competizione elettorale, ed è stato un impegno in prima linea che, nonostante una campagna elettorale partita in grandissimo ritardo, le urne hanno ripagato».
«Attraverso Grosseto Città Aperta torna finalmente nelle istituzioni una rappresentanza strutturata del mondo della sinistra diffusa, che pone al centro i temi concreti, i bisogni di Grosseto e dei suoi cittadini, e lo fa grazie al contributo di tantissime persone – alcune con una storia politica alle spalle, altre alla prima esperienza di politica attiva – che hanno messo al servizio di questo progetto la ricchezza delle loro conoscenze».
«Non è un caso che proprio il dato sulle preferenze costituisca una delle note maggiormente positive. Grosseto Città Aperta non solo esprime il consigliere più votato dell’intera opposizione, ma addirittura si colloca al quinto posto assoluto per numero di preferenze, sopravanzando partiti nazionali come Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Socialisti-Azione-Italia Viva» continua.
«Indice, questo, di una elevata qualità di tutti e 32 i candidati che hanno corso per Grosseto Città Aperta, con l’ulteriore nota positiva rappresentata dal fatto che tra i sei candidati più votati quattro sono donne e due sono giovani under 30. E’ da qui allora che riparte il lavoro di Grosseto Città Aperta, un laboratorio politico-culturale innovativo e ambizioso, nel quale ad un’anima civica si è poi affiancato l’importante contributo di forze politiche quali Sinistra Italiana, Articolo 1, Sinistra Civica Ecologista e Rifondazione Comunista».
«Un esperimento che in pochi mesi è stato capace di andare oltre quella tendenza alla frammentazione ed all’autoreferenzialità che costituisce forse la zavorra più deleteria di certi contesti, realizzando un’esperienza collettiva di grande respiro che ora avrà la responsabilità di essere all’altezza della fiducia che i cittadini le hanno accordato».