GROSSETO – “Questa mattina, la provincia di Grosseto si è svegliata decisamente più #FemminilePlurale. Le amministrative che ci siamo appena lasciati alle spalle ci consentono di scrivere una nuova pagina all’insegna del protagonismo delle donne in politica e nelle istituzioni”.
Così Margherita Ambrogetti Damiani, portavoce provinciale e responsabile regionale della comunicazione e dell’organizzazione della Conferenza delle Donne democratiche.
“Le vittorie di Elena Nappi a Castiglione della Pescaia e di Maria Bice Ginesi a Scansano – afferma – rappresentano due tasselli importanti per la storia del centrosinistra grossetano e sono un risultato da capitalizzare nei singoli territori, in tutta la nostra provincia e anche un po’ più in là. La candidatura di una donna alla guida di un Comune non è mai scontata, purtroppo. A livello nazionale, i numeri degli uomini in corsa per questo ruolo nell’ultima tornata elettorale sono impietosi. Il dossier elaborato dal Ministero dell’Interno parla chiaro: le donne candidate sindache erano solo il 18%. Su 2.855 candidati sindaco, le donne sono state solo 535. Alla luce di ciò, le vittorie di Nappi e Ginesi ci devono insegnare una cosa: parliamo moltissimo di parità ma troppo poco di equità, quando le pratichiamo entrambe, vinciamo. Tra i sei Comuni al voto, bene anche la rappresentanza femminile nei consigli comunali. Ciò legittima il lavoro fatto in questi anni anche dalla Conferenza delle donne democratiche e fa capire che la grande opera di contaminazione trasversale delle donne per le donne genera buoni frutti”.
“Se è vero com’è vero – prosegue Ambrogetti Damiani – che le regole per le pari opportunità ci sono e la loro applicazione ha portato risultati, è altrettanto vero che questa parità deve contemplare le condizioni reali di partenza delle donne, tenendo conto del fatto che la competizione è formalmente aperta a tutti, ma tutti non hanno gli stessi strumenti per partecipare. Donne come Elena Nappi e Maria Bice Ginesi hanno scardinato il sistema dominante. Per proseguire su questa strada serve concretamente redistribuire il lavoro di cura, pubblica e privata, lavorare su strumenti concreti come i congedi di paternità, ragionare anche in funzione dei tempi delle donne e non solo di quelli degli uomini. Il cambiamento è iniziato e sta partendo dal basso. Dal campo largo del centrosinistra si avvii una rivoluzione: basta con candidature femminili in posizioni penalizzanti, adesso è il momento di puntare con forza sulle donne, sui giovani e su proposte e programmi con una visione di genere chiara. A Elena e Maria Bice auguro buon lavoro a nome di tutta la Conferenza: saremo al vostro fianco”.
“Un abbraccio grande – conclude Ambrogetti Damiani – a Leonardo Culicchi. La partita nel Comune di Grosseto era difficilissima. Conosco bene la passione e l’impegno di Leonardo e della squadra di donne e uomini che lo hanno accompagnato in questo cammino e so che non si fermeranno qua. Lo stesso abbraccio anche alle amiche e agli amici del partito democratico capalbiese. Da oggi, anche a Capalbio sarà necessario tirare una linea e capire come far ripartire un partito che, in prospettiva, può e deve tornare a essere punto di riferimento, magari scommettendo tutto su una leadership al femminile. Il prossimo futuro si scrive adesso e non può prescindere dal protagonismo delle donne, anche e soprattutto nel Partito Democratico.”