GROSSETO – Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Grosseto Sergio Compagnucci ha archiviato il procedimento penale a carico di Matteo Della Negra – difeso dall’avvocato Marco Meconcelli – esponente del Comitato Grosseto aria pulita, querelato per diffamazione dall’imprenditore Amedeo Vasellini in qualità di titolare della Ssocietà agricola Campopiano.
«Vasellini – ricordano dal comitato – presentò la querela a gennaio 2020, sostenendo che nel novembre precedente Della Negra aveva diffamato la sua società “indicando falsamente” – con una lettera inviata all’amministrazione e agli uffici competenti del Comune, ma anche sulla pagina Facebook del Comitato Grosseto Aria Pulita – che l’impianto di digestione di Cernaia (di proprietà della Campopiano) non fosse a norma di legge».
«Oggi, a distanza di un anno e mezzo, il gip Compagnucci archivia la querela accogliendo la richiesta in tal senso del pubblico ministero Valeria Lazzarini: secondo la pm nelle affermazioni di Della Negra non è “riconoscibile da terzi” la società Campopiano, mentre “deve ritenersi che l’indagato abbia effettivamente esercitato il proprio diritto di critica in relazione a un bene di elevata sensibilità pubblica quale è l’ambiente”».
«La vicenda si inquadra in un problema purtroppo ben noto all’intera comunità grossetana, costretta da anni a convivere con frequenti e spesso insopportabili ondate di cattivi odori che pervadono, a turno, ogni angolo della città – scrive il Comitato -. Sulla scorta di centinaia di segnalazioni e anche alla luce di episodi clamorosi (come il fuggi fuggi dal centro storico denunciato nell’ottobre 2019 dai ristoratori della zona), il Comitato Grosseto Aria Pulita si mobilitò per chiedere alle istituzioni e agli organi di controllo una verifica puntuale sui tanti impianti a biomasse sparsi intorno al perimetro urbano, affinché ne fosse accertato il pieno rispetto delle normative sulla qualità, la gestione e il corretto stoccaggio dei materiali utilizzati».
«Tra i documenti portati dal comitato a supporto della necessità di avviare questi accertamenti, anche la perizia del consulente tecnico d’ufficio nominato dal Tribunale di Grosseto (dunque non tecnico di parte) in una causa civile aperta nel 2017 per presunte criticità proprio all’interno di un impianto a biomasse. In quella perizia l’ingegner Liciano Lotti rilevava la “presenza di fermentazioni a cielo aperto sulle sostanze organiche” e la produzione di “maleodoranze, dovute all’avvio di processi fermentativi anaerobici” a causa del ristagno non solo nelle platee, ma anche nei piazzali, dei reflui per lunghi periodi».
«Anche alla luce di quella perizia – commenta la nota – e di tante altre documentazioni acquisite, il Comitato Grosseto Aria Pulita si è mobilitato a difesa della comunità affinché le istituzioni intervenissero per accertare e, dove necessario, intervenire. Una battaglia per un diritto di tutti e non contro qualcuno. Non sappiamo perché la Società Campopiano si sia voluta sentire direttamente colpita, di certo sappiamo che intentare una causa penale contro semplici cittadini che rivendicano trasparenza sull’uso di un bene comune qual è l’aria è un atto dimostrativo molto forte. Persone perbene costrette a ricorrere agli avvocati e per anni a convivere con una realtà, quella giudiziaria, di cui al massimo avevano letto sui giornali. In questo caso la Giustizia ha fatto rapidamente chiarezza. E siccome purtroppo il problema dei cattivi odori resta ancora un nodo irrisolto, citando il pubblico ministero vogliamo rassicurare tutti, sia chi si impegna insieme a noi, sia chi non sopporta il nostro impegno: per la tutela di un bene come l’ambiente, continueremo a esercitare il nostro diritto di critica».