GROSSETO – Dopo sei mesi di esposizione in piazza Dante e in piazza Duomo, la mostra “Dinamica” con le sculture monumentali di Sauro Cavallini saluta Grosseto.
Le opere tornano a casa e il cuore della città perde certamente una “presenza” diventata ormai abituale. Il bilancio dell’iniziativa – personalmente voluta dal presidente di Fondazione Grosseto Cultura, Giovanni Tombari – fa registrare un grande successo, così come era stato l’anno precedente per l’esposizione di Alberto Inglesi nella stessa location. A dimostrazione che il “museo all’aperto” piace.
«È stata un’esperienza meravigliosa – dichiara Teo Cavallini, presidente del Centro studi Cavallini – che ha visto sei opere del maestro Sauro Cavallini, mio padre, a Grosseto in occasione dei settecento anni dalla scomparsa di Dante Alighieri. La città ha portato l’arte in piazza: un’arte fruibile da tutti i cittadini, che ho visto con piacere interagire con le opere. Generalmente esposizioni come queste prevedono cordoli di sicurezza attorno ai bronzi, mentre la scelta di fondazione è stata quella di lasciare libere le opere e permettere a tutti di avvicinarsi fino a toccarle: un’eventualità che non avevo preso in considerazione, ma vedere le persone sedersi sui basamenti e toccare le sculture è stata un’esperienza bellissima che sicuramente replicheremo altrove. Grazie a chi ha voluto e lavorato a questo progetto. Grazie Grosseto».
E dopo Inglesi e Cavallini, chi sarà il prossimo artista in piazza? «Le sculture di Cavallini – dichiara Giovanni Tombari – si sono inserite alla perfezione nel contesto della piazza, come se ci fossero sempre state, e sicuramente d’ora in poi il cuore della città ci apparirà un po’ più vuoto. Ma il percorso del “museo all’aperto” continua: portare l’arte in piazza è un’operazione nella quale il Comune di Grosseto e Fondazione Grosseto Cultura credono molto».