GROSSETO – «Cinque anni fa, durante la campagna elettorale 2016, depositai un esposto sul caporalato in Maremma. Sono indignato di averne dovuto depositare un altro a distanza di questo lunghissimo tempo, oggi».
Così Carlo Vivarelli, candidato sindaco di Italexit alle elezioni di Grosseto.
«Evidentemente – afferma Vivarelli – interessi economici fortissimi e complicità radicate stanno trasformando la nostra terra in una fogna di mafia e caporalato, mentre i nostri lavoratori devono emigrare o crepare di inedia. E’ ripugnante che le campagne siano piene, lo dichiarano anche gli addetti nel settore, di stranieri che villeggiano nei centri di accoglienza, finanziati coi nostri soldi».
«Queste persone – continua – devono tornare nei loro paesi di origine a costruire nella loro terra il proprio futuro, non stare qui ad ingrassare dei delinquenti chiamati caporali e le aziende di criminali che li fanno lavorare. Le mafie in Toscana, certificate da un rapporto della Regione Toscana del 2014, sono 35, e l’immigrazione è per la stragrande maggioranza una filiera gestita da organizzazioni criminali e religiose».
«Chiediamo ai sindaci, alle forze dell’ordine, ai sindacati, di denunciare i criminali che gestiscono questo traffico e le aziende che ci lucrano sopra – aggiunge il candidato sindaco -, che noi speriamo vengano chiuse e sequestrate perché indegne di esistere in un territorio civile, e dovrebbero essere i sindaci a chiedere con forza una legge che gli consenta di chiudere i negozi di qualsiasi tipo gestiti da stranieri come quelli di frutta e gli autolavaggi, e le aziende agricole e di qualsiasi tipo dove si usa il caporalato. La Maremma non deve essere una terra di schiavisti tollerati dal buonismo immigrazionista».