GROSSETO – “Nel libro delle promesse mancate del sindaco e presidente della Provincia Antonfrancesco Vivarelli Colonna, un capitolo importante è senz’altro costituito dalla bretella di viale Uranio”, dicono i consiglieri provinciali di minoranza Francesco Limatola, Marcello Giuntini, Luca Aldi, Lorenzo Mascagni e Rinaldo Carlicchi.
“Lo possiamo affermare con certezza dopo aver letto la risposta alla nostra interrogazione presentata nel luglio scorso – proseguono -. E’ noto infatti che, nel proprio programma elettorale e poi – una volta eletto – in quello di mandato, il sindaco aveva promesso la realizzazione della bretella tra Grosseto Nord e la Castiglionese, alimentando le speranze dei cittadini che tanto attendevano questa infrastruttura strategica. I fatti sono andati diversamente, anche perché da anni pendeva un contenzioso davanti alla giustizia amministrativa che si è concluso solo di recente”.
“Il problema – vanno avanti i consiglieri – è che dal quel novembre 2020 in cui il Consiglio di Stato ha chiuso definitivamente alla controversia giudiziaria, sulla vicenda è calato il silenzio. Il presidente e sindaco Vivarelli Colonna, che invero non si è mai speso molto per questo intervento, sembra ormai aver relegato anche la bretella di viale Uranio tra le promesse elettorali non mantenute. Purtroppo la risposta alla nostra interrogazione ne è una conferma e non lascia presagire nulla di buono. Il presidente Vivarelli Colonna si è limitato a trasmettere la relazione dell’ingegnere della Provincia, il quale non poteva che esprimere un punto di vista tecnico, senza dare alcuna indicazione sui tempi e modi della realizzazione della bretella.
“Da quel che è dato di comprendere, i tempi saranno ancora lunghi giacché la Provincia non ha ancora deciso cosa fare. Quel che è certo è che la scarna risposta denota – se ve ne fosse ancora bisogno – lo scarso interesse del presidente Vivarelli Colonna per questo intervento di cui la città di Grosseto ha da tempo bisogno. Ancora una volta il roboante arringatore di folle, che nei comizi urla e divide i concittadini in buoni e cattivi, quando indossa i panni dell’amministratore si mostra timido e balbettante; incapace di dare risposte ai problemi dei cittadini”, concludono Limatola, Giuntini, Aldi, Mascagni e Carlicchi.