GROSSETO – «Si diceva in un vecchio tormentone pubblicitario: come mai non siamo in otto? Perché manca Lancillotto. In queste elezioni comunali Antonfrancesco Vivarelli Colonna fa il Lancillotto della situazione, visto che ai confronti e dibattiti non c’è mai», a dirlo il candidato sindaco del Pci Dario Bibbiani.
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«Vivarelli Colonna però dimostra di non aver niente a che fare con il prode cavaliere della tavola rotonda – prosegue -, ma di esser solo un protervo rappresentante della peggior “razza padrona”, che come tale non si degna di confrontarsi direttamente con i suoi competitori. Bell’esempio di democrazia e di rispetto per gli avversari, per gli organi d’informazione e per la cittadinanza. Eppure è onnipresente sui social e nella pubblicità, non si perde un’inaugurazione o un invito dove può pontificare senza contraddittorio, ma per quel che riguarda i confronti con gli altri candidati a sindaco no. Niente da fare, non si degna. Che siano le sue ascendenze nobiliari ad impedirglielo? Mmm… non credo, perché 5 anni fa non mancava a un dibattito. E allora?».
«E allora, cari concittadini, non resta che la dura realtà – afferma Bibbiani -: Vivarelli Colonna è come il Marchese del Grillo, ovvero fondamentalmente condivide il motto “io so io e voi non siete un omissis“. E purtroppo in questo “voi” non ci sono solo i suoi competitori, ma è compresa tutta la cittadinanza. Siete contenti, cari grossetani, di essere tenuti in così alta considerazione da colui che ambisce ad esser di nuovo il vostro sindaco? Ed apprezzate il fatto di esser trattati come bambini sciocchi, da imbonire con queste “pulizie d’autunno” messe in scena dall’amministrazione in prossimità della scadenza elettorale? Davvero vi farete abbindolare da questa puerile sceneggiata, che vuol far dimenticare 5 anni di “tira a campà” con 20 giorni di frenetica attività di manutenzione?», conclude il candidato del Pci.