TALAMONE – «Come cittadino e come elettore del comune di Orbetello ,dopo aver sentito i pareri dei vari rappresentanti politici del centrosinistra lagunare, vorrei fare alcune considerazioni e riflessioni, nonché anche qualche ragionevole invito» così Antonio Cagnacci, cittadino talamonese, ex dirigente Pd, da sempre impegnato nel sociale e nella difesa dell’ambiente, interviene nel dibattito che sta animando la scena politica lagunare in merito al riposizionamento dell’elettorato dopo l’esclusione della lista sostenuta da Pd e Movimento 5 Stelle.
«Non entro nel merito delle responsabilità dell’esclusione della lista civica di Mario Chiavetta sostenuta dai maggiori partiti dell’area di centrosinistra e non mi interessa entrarci – chiarisce – non entro nel merito delle accuse o dei veleni e nemmeno sulla questione di crocifiggere chi ha consegnato i documenti per gli sbagli fatti nella presentazione, anche perché penso che chiunque ha sbagliato lo ha fatto in buona fede, ingenuamente e mentre stava facendo una cosa per tutti gli altri. Sorvolando questa piccola parentesi vorrei aggiungere che la cosa che mi lascia più sconcertato sono i fatti accaduti dopo l’esclusione: attacchi, vecchi veleni, accuse. Signori non è un bello spettacolo, i panni sporchi si lavano in casa propria, tutto questo favorisce il centrodestra, anche se, personalmente, penso che l’esito seppur in misura minima era scontato, ma come dico io bisogna sempre crederci, fino in fondo ed andare avanti. Massimo rispetto per tutti, ma adesso da elettore vorrei dire a tutti che così si riesce a spegnere anche l’ultima speranza di riveder vincere il centrosinistra ad Orbetello».
«Tutti questi litigi – prosegue Cagnacci – questi battibecchi hanno danneggiato ancora di più l’immagine del centrosinistra, già peraltro diviso, così non si va da nessuna parte. Come elettore vorrei umilmente dare un consiglio ai capi della politica e agli elettori che ancora credono che possiamo perlomeno riuscire a limitare il danno, intanto premetto che non sarei andato a votare ma, vista la situazione, è necessario sostenere quelle liste di sinistra presenti alla tornata elettorale (in questo caso Alternativa Orbetello, candidata a sindaco Paola Della Santina, ndr) chi decidetelo voi, dando prova che dall’altra parte, nonostante feriti a morte, lottiamo ancora e ci siamo e anch’io sarò con voi, poi passata la tornata elettorale, per ricominciare a costruire da un modello di centrosinistra che ha fallito e che va cambiato. E questo non è riferito all’esclusione della lista di Mario Chiavetta e dei suoi candidati, per cui nutro il massimo rispetto, come per tutte le altre liste perché sia a sinistra che a destra non ci sono nemici, ma avversari, avversari di cui bisogna aver rispetto comunque. Poi credo sia necessario un cambio di generazione di dirigenza politica anche a più alti livelli rispetto a quello comunale, perché errori grossolani sono stato commessi pure lì e, in ultimo, dal giorno dopo costruire la casa della sinistra e di tutte le forze democratiche e progressiste dove, coerenti con i nostri principi, vigerà l’uguaglianza e non ci sarà chi comanda e chi ubbidisce. Il lavoro svolto dovrà essere il frutto di un lavoro di squadra, perché le guerre lunghe si vincono con i costruttori di ponti e non con i dittatori. In questa casa le decisioni dovranno essere prese per risolvere i problemi della comunità e non per favorire gli interessi, perché solo così una società cresce sotto i tutti i suoi punti di vista».
«In tempi moderni – aggiunge ancora Cagnacci – dove piano piano i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici vengono pian piano calpestati, tolti, bisogna tornare a riempire le piazze a fianco di chi questi diritti li ha persi e soprattutto a fianco di chi ha perso il lavoro. La sinistra torni a difendere le persone, a spingere il ritorno del sociale vicino a chi ha più bisogno e a chi chiede aiuto, torni a proporre piuttosto che a litigare e impegni le sue forze per fare sentire alla gente che siamo tornati, che ci siamo e che lotteremo fino in fondo».
«Un’ultima considerazione – conclude -raccomandando che oggi non possiamo più parlare alle persone come hanno parlato a noi cinquant’anni fa,le persone non capirebbero, il mondo è cambiato ma i valori no, questi possiamo metterli in ogni cosa che facciamo, insieme alla passione che da sempre ci contraddistingue. Scusate lo sfogo e scusate se qualcuno si è offeso per ciò che ho scritto, ma credetemi noi non riusciamo a riconoscerci in una sinistra che litiga senza difendere i suoi principi ed i suoi valori. Quindi votiamo ciò che della sinistra è rimasto e da quelle ceneri ricostruiamo quel sogno di un mondo più giusto, partendo da quella casa comune dove tutti gli uomini di buona volontà potranno sentirsi a casa loro. Comunque sia, il mio augurio e il mio rispetto vanno a tutti i partecipanti della tornata elettorale, anche se il mio cuore batte per un’altra parte».