FOLLONICA – Il ritorno alla vita dopo l’incidente in bici. Il presidente del rione 167 Ovest, Genesio Sassara (carabiniere di professione), è tornato ad occupare il suo posto all’interno del mondo del carnevale di Follonica, dopo mesi di ricoveri in ospedale.
Dopo un gravissimo incidente in sella alla sua bicicletta, la sua è, e sarà, una riabilitazione lunghissima, ma grazie all’amore per il carnevale è un percorso in cui non è mai stato solo. Oltre alla sua famiglia, tutto il rione gli è sempre stato vicino. È così un piccolo esercito di “addetti ai lavori” nei mesi passati ha portato un po’ di carnevale follonichese anche tra le mura dell’ospedale Careggi di Firenze, dove oggi la riabilitazione delle mani si fa con la cartapesta, grazie a un’idea di Genesio.
«Il 22 aprile il nostro presidente – scrivono dal rione 167 Ovest – ha avuto un brutto incidente stradale con la sua bicicletta. Purtroppo abbastanza grave con delle conseguenze che ad oggi rimarranno. In questi cinque mesi di degenza, prima all ospedale di Livorno e poi presso l’unità spinale dei midollo lesi a Careggi di Firenze, tutto lo staff del rione si è unito intorno a lui aiutando tantissimo la famiglia in ogni modo, morale e pratico, e questo ha fatto sì, che ancora il gruppo è unito come una vera famiglia».
In questi mesi, grazie alla sua tenacia, la sua voglia di lottare e l’instancabile impegno, Genesio durante la riabilitazione ha fatto tanti progressi e la sua situazione è migliorata giorno dopo giorno. Proprio questa settimana, anche grazie ai suoi carristi, ha potuto donare all’ospedale due calchi in gesso fatti da lui per ringraziare chi che in tutto questo tempo si è preso cura di lui.
«Insieme ai terapisti che mi hanno seguito per tutto questo tempo – dice Genesio -, abbiamo valutato, e fatto una prova, se lavorare la cartapesta avrebbe aiutato la riabilitazione e il movimento delle mani. Mi sono quindi ingegnato tempo fa a costruire una sedia a rotelle piccola, ma soprattutto grazie ai miei amici carristi del rione 167 ovest campi alti a mare, che in un giorno hanno costruito delle forme che ho pensato di donare nel laboratorio. Così ho cercato di insegnare tutti i trucchi della cartapesta lasciando agli altri degenti la voglia di fare terapia divertendosi insieme. Lascio un po’ di me e della passione del carnevale di Follonica in questo reparto, che mi ha saputo accogliere, curare, dare forza e incentivare a fare sempre del mio meglio»