GROSSETO – Si sono conclusi domenica i campionati del mondo do pesca in apnea. La squadra italiana, il cui direttore tecnico è il grossetano Marco Bardi (già a sua volta campione del mondo), ha vinto nelle classifiche individuale e per Nazioni maschile e al terzo posto in quella per nazioni femminile.
Con due primi posti in altrettante giornate di gara, ad Arbatax, Giacomo De Mola si è laureato campione mondiale di Pesca in Apnea. Un titolo, quest’ultimo, che all’Italia mancava da molti anni. La vittoria di De Mola è stata netta e schiacciante. L’atleta voluto fortemente dal direttore tecnico Marco Bardi non ha deluso le aspettative ed ha infatti dominato entrambe le giornate di gara, dimostrando di possedere capacità eccezionali.
Anche gli altri componenti della squadra Italiana hanno contribuito in modo importante al titolo per nazioni, davanti all’invincibile Spagna che ha dominato la scena nell’ultimo ventennio.
«La pesca in apnea – racconta Marco Bardi – è una disciplina sportiva riconosciuta dal CONI che si svolge in cinque ore di attività continua a profondità che variano dai 20 ai 50 metri trattenendo il respiro. Ci sono regole precise da rispettare stabilite dalla Federazione mondiale delle attività subacquee. Si tratta di una attività che coinvolge il corpo e la mente ed è proprio la perfetta sincronia di questi due elementi che determina il risultato, anche perché sono necessarie prestazioni di altissimo livello».