GROSSETO – Sei milioni di euro tra beni e quote societarie sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza ad un noto commercialista che operava tra Follonica e Grosseto. L’uomo era dedito “ alla commissione di reati fiscali, contro il patrimonio e la persona, nonché ad intestazioni fittizie di beni”.
Le indagini, svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Grosseto, traggono origine da plurime attività investigative che, a partire dal 2012, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Grosseto ed in seguito della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, hanno portato all’instaurazione nei confronti del destinatario del provvedimento di numerosi procedimenti penali sia in ambito fiscal-tributario che per reati di appropriazione indebita, estorsione, truffa e fittizia intestazione di società e beni.
Le indagini hanno consentito di accertare il modus operandi posto in essere dal commercialista ed il tenore di vita sostenuto, risultato sproporzionato rispetto alle fonti di reddito e alle risorse finanziarie dichiarate.
Gli ulteriori riscontri hanno permesso di rilevare i presupposti applicativi della normativa antimafia ai fini dell’applicazione delle misure di prevenzione, qualificando il soggetto come socialmente pericoloso in relazione sia alle condanne già riportate, sia agli elementi constatati che lo inquadrano tra “coloro che per la condotta ed il tenore di vita debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose”.
Le indagini economico-patrimoniali, estese ai familiari, ai prestanome ed ai soggetti, anche giuridici, ritenuti a vario titolo riconducibili al proposto, hanno evidenziato la sussistenza di una considerevole sperequazione tra i redditi dichiarati e il patrimonio accertato, comprovando una discrepanza ascrivibile alle condotte antigiuridiche perpetrate.
Le attività eseguite hanno consentito di svolgere mirati accertamenti finalizzati ad appurare come il predetto professionista, nel tempo, sia riuscito ad accumulare una consistente provvista economica attraverso numerose movimentazioni di denaro derivante da evasione fiscale ed altri reati contro l’economia e il patrimonio, reimpiegando successivamente le somme illecitamente accumulate in acquisti di beni mobili, immobili e quote societarie, occultandone la disponibilità mediante simulazione di intestazioni e trasferimenti in favore compiacenti, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di di so prevenzione patrimoniale.
Sulla base delle risultanze, il procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Firenze Luca Tescaroli e il sostituto procuratore Giuseppina Mione hanno avanzato richiesta di applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali. Il Tribunale Misure di Prevenzione, presieduto da Raffaele D’lsa, valutando la sussistenza dei requisiti di legge, ha emesso i relativi provvedimenti ablatori dei beni riconducibili al proposto.
Sono stati sottoposti a sequestro i beni nella disponibilità diretta ed indiretta del proposto, tra le province di Grosseto e Livorno, per un valore di oltre 6 milioni di euro, costituiti da tre immobili ad uso abitativo, una spiaggia, cinque magazzini, un’autorimessa, quattro capannoni industriali, quattro società e 12 autovetture tra le quali auto di lusso come Lamborghini, Ferrari e Maserati. Il patrimonio sarà ora gestito dall’amministratore giudiziario appositamente designato.
L’operazione testimonia l’impegno costante della Guardia di Finanza per contrastare crimini economico-finanziari e, contestualmente, tutelare e difendere l’economia legale e le tante attività ed imprenditori che operano nel rispetto della legge, anche e soprattutto nell’ancora attuale difficile momento di congiuntura economica legato alla pandemia.