MONTIONI – “Ci chiediamo se ora gli assessori Monia Monni e Leonardo Marras smentiranno anche Arpat dopo aver rimandato al mittente le nostre accuse e, soprattutto, dopo aver contraddetto le conclusioni della Commissione d’Inchiesta parlamentare sui gessi rossi”.
Sono queste le parole di Patrizio La Pietra, senatore di Fratelli d’Italia, e Francesco Torselli, capogruppo FdI nel consiglio regionale toscano.
«Le ultime analisi di Arpat – affermano – rivelano che nelle acque sotto la cava di Montioni, dove da oltre un decennio vengono sversati i gessi rossi, ci sono concentrazioni atipiche di cloruri, vanadio e cromo. Sostanze potenzialmente nocive e che mettono in pericolo il nostro ambiente e la nostra salute. Guarda caso, proprio quelle sostanze che hanno subito deroghe legislative delle concentrazioni: prima con una legge nazionale del dicembre 2015, fatta quando – casualità vuole – era Presidente del Consiglio Matteo Renzi, e poi con un decreto della Regione Toscana datato 2017, anno in cui l’assessore Marras era capogruppo Pd in consiglio regionale”.
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“Questa politica delle deroghe sulle questioni ambientali deve finire – aggiungono i due esponenti di FdI -. Poi Marras, e tutto il Pd, devono ancora spiegarci qual è stato l’interesse dei toscani nel far risparmiare a una multinazionale 237.000.000 di euro, cioè il costo dello smaltimento in discarica dei gessi rossi”.
“Fin quando non avremo una risposta – concludono -, siamo determinati a far luce su questa vicenda. In Toscana è l’ora di finirla di mettere a repentaglio cittadini e ambiente”.