GROSSETO – È morto all’ospedale di Grosseto Luigi Ambrosio, 41 anni, noto imprenditore maremmano, titolare per lunghi anni dello storico Ricasoli, che aveva aperto lui.
Da giovane era una stella del Grosseto calcio. «Chi ha mosso i primi passi sui campi di calcio di Grosseto a fine anni ’80, come me, aveva poche certezze ma una di queste era che non avrebbe mai raggiunto il livello di Luigi Ambrosio – lo ricorda commosso Gianluigi Perruzza -. Un vero poeta del pallone. E tutte le volte che lo incontravo, tra me e me dicevo: “mamma mia che fenomeno che era”. In verità fenomeno era rimasto, perché al Ricasoli aveva creato quell’ambiente anticonformista, non da grossetano medio, dove potevi sempre trovare qualcuno con cui fare due chiacchiere in assoluta libertà e bere una cosa. Oppure chiacchieravi con lui e stavi bene, ti divertivi. Ma oggi non bisogna ricordarlo, bisogna festeggiarlo. Ciao Gigi, regalaci un paio di tunnel a Maradona lassù».
«Era un ragazzo… un uomo speciale. Un amico sempre disponibile con cui non vedevo l’ora di sfidarmi all’ultima battuta. Già, perché l’ironia è una cosa seria e sono pochi quelli che la sanno usare – afferma Massimiliano Rossi -. Gigi era un Artista poliedrico. Non si definiva scrittore, ma ha scritto libri speciali che ho letto e rileggerò altre volte, pieni di passione, energia e purezza. Non era un fotografo professionista ma era capace di immortalare momenti unici. Non era un dj (I’m not a Dj) ma sapeva proporre musica coinvolgente e inedita per quasi tutti. Era capace di dare spazio a chiunque, di far uscire la vera personalità di ognuno, perché sapeva metterti a tuo agio. Stava al di là del banco ma non si è mai seduto su nessun piedistallo. Era la spalla perfetta per chiunque entrasse al Ricasoli».
Sono tanti i ricordi, i messaggi di cordoglio da parte di chi, in questi anni, lo aveva conosciuto e gli aveva voluto bene.
Ambrosio era malato da tempo, nei giorni scorsi le sue condizioni si erano aggravate. È morto all’ospedale di Grosseto.