ROCCALBEGNA – Il gruppo di minoranza Ricostruire in Comune informa che non ha proposto una lista elettorale per le prossime elezioni comunali. «Le ragioni di tale scelta – spiegano – sono da ricercare in una particolare congiuntura sociale e demografica che ha visto gli attivisti dell’attuale gruppo di minoranza diminuire di numero, sia per questioni professionali che ”geografiche”. In un comune che ha visto i suoi abitanti diminuire di circa 125 unità negli ultimi cinque anni, è oggettivamente molto complicato trovare persone disposte a mettersi in gioco e ad impegnarsi con continuità».
Nonostante le defezioni, Ricostruire in Comune ha cercato di collaborare con le forze politiche esistenti portando il proprio contributo con idee e proposte: «A tal proposito, e per il bene del comune, abbiamo contattato l’attuale sindaco Massimo Galli, proponendo la scrittura condivisa di un nuovo programma politico, con all’interno almeno due attivisti di Ricostruire in Comune come garanti del programma. La proposta è stata rifiutata dal gruppo di maggioranza, che dopo cinque anni di governo non ha ancora capito, o forse ignora colpevolmente, lo spirito collaborativo di un gruppo di cittadini che antepone i valori della condivisione ai personalismi e alle passerelle politiche».
«La fredda logica del calcolo dei voti – sostengono – non appartiene a Ricostruire in Comune, crediamo ancora ai programmi, ad una politica di idee e proposte e amiamo il confronto sui temi sociali, economici, culturali. Per questa ragione, Ricostruire in Comune non appoggerà la lista civica Comune progetto innovazione, che sembra già da ora più interessata ad assicurarsi una (facile) vittoria che al benessere dei cittadini».
«A scanso di equivoci – aggiungono -, precisiamo che la presenza di Maurizio Cinelli, ex membro di Ricostruire in Comune, nella lista capitanata da Massimo Galli non implica in alcun modo la nostra presenza nella futura maggioranza. Maurizio Cinelli ha fatto una scelta personale, non concordata con il gruppo, pensando, a torto, di far confluire in silenzio i voti di chi ci ha sostenuto. Non vendiamo certamente il nostro programma per una manciata di voti.
La libertà di voto è un principio etico che non metteremo mai in discussione: ognuno faccia il proprio bilancio, ognuno faccia la propria scelta, ognuno prenda le proprie responsabilità. Sicuramente, anche in un comune piccolo come il nostro, la mancanza di un’alternativa istituzionale è sintomo di sfiducia ed appiattimento generale verso la politica, che porta a larghe intese poco trasparenti nei concetti e poco propositive verso il futuro, come del resto si denota anche a livello nazionale».
«Malgrado l’assenza di Ricostruire in Comune alle prossime elezioni comunali – concludono -, il nostro gruppo di attivisti non scomparirà e si doterà di una nuova struttura e di nuovi obbiettivi per i prossimi anni. Voce di coloro che credono che la politica sia partecipazione e condivisione, voce critica di coloro che non si rassegnano».