GROSSETO – Il 13 settembre 1971 a Torino nasceva il direttore d’orchestra, compositore e pianista Ezio Bosso.
Bosso si avvicinò alla musica all’età di quattro anni, grazie a una prozia pianista e al fratello musicista. Ha raccontato di aver conosciuto in conservatorio Oscar Giammarinaro, che in seguito divenne il cantante degli Statuto, e per circa un anno e mezzo suonò con questo gruppo con il nome d’arte di Xico, fin quando ne sarebbe stato cacciato, disse scherzando, “perché producevo troppe note”; con gli Statuto incise l’album di esordio Vacanze (pubblicato dalla Toast Records).
Del conservatorio ha anche ricordato di aver avuto un docente che gridava e talora alzava le mani. Un giorno, durante uno di questi maltrattamenti, entrò un uomo che chiese a Bosso di ripetere l’esercizio, si rivolse al docente e gli disse: “A me sembra molto bravo. Perché grida?”; l’uomo era John Cage, cui Bosso avrebbe in seguito dedicato il brano Dreaming tears in a crystal cage. A 16 anni esordì come solista in Francia e incominciò a girare per le orchestre europee. Fu l’incontro con Ludwig Streicher a segnare la svolta della sua carriera artistica, indirizzandolo a studiare Composizione e Direzione d’Orchestra all’Accademia di Vienna.
Nel 2011 subì un intervento per l’asportazione di una neoplasia cerebrale e fu anche colpito da una sindrome autoimmune neuropatica. Le patologie inizialmente non gli impedirono di continuare a suonare, comporre e dirigere. Successivamente, il peggioramento della malattia neurodegenerativa, verificatasi in quello stesso anno e all’inizio erroneamente indicata come SLA, lo costrinse nel settembre 2019 alla cessazione dell’attività di pianista, avendogli compromesso l’uso delle mani. Dalla primavera del 2017 Bosso è stato testimone e ambasciatore internazionale dell’Associazione Mozart 14, eredità ufficiale dei principi sociali ed educativi del maestro Claudio Abbado, portati avanti dalla figlia Alessandra Abbado.
Ezio Bosso muore il 14 maggio 2020, all’età di 48 anni, nella sua casa di Bologna, a causa dell’aggravarsi della malattia. Dopo un anno, le sue ceneri sono state tumulate nel Cimitero Monumentale di Torino.
Fonte: Wikipedia
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