GROSSETO – Filcams Cgil è andata a cercare i lavoratori stagionali che quest’estate hanno garantito la sicurezza sulle spiagge della Maremma sul loro posto di lavoro, battendo le spiagge della provincia da nord a sud per parlargli della possibilità di fare le pratiche della Naspi e ottenere l’indennità di disoccupazione che gli spetta una volta concluso il loro impiego a tempo determinato legato alla stagione estiva.
«Ci è sembrato giusto – spiega Massimiliano Stacchini, segretario della Filcams grossetana – andare a cercare le persone. Là dove lavorano, in modo da metterle in condizione di conoscere per tempo le opportunità di tutela che la legge mette a disposizione per coprire i periodi di disoccupazione. In coerenza con l’impostazione di “sindacato di strada” che abbiamo deciso di dare al nostro lavoro sindacale in occasione dell’ultimo congresso della Cgil. Da metà agosto fino a pochissimi giorni fa abbiamo battuto tutte le spiagge e gli stabilimenti balneari della provincia, coprendo le aree nei comuni di Capalbio, Orbetello, Monte Argentario, Marina di Grosseto, Principina a Mare, Castiglione della Pescaia, Scarlino e Follonica. Consegnando in mano ai diretti interessati 1500 volantini, e parlando con gli operatori della sicurezza balneare e con i lavoratori degli stabilimenti balneari»
Insieme allo stesso Stacchini, hanno partecipato alla missione, i funzionari di Filcams Eleonora Bucci e Maikol Ricci, i delegati sindacali Cinzia Fanteria, Debora Rocchiccioli, Stella Pepi, Riccardo Panerati, Lapi Nazario e Andrea Calvani.
«Quest’anno – aggiunge Stacchini – abbiamo così potuto prendere per la prima volta gli appuntamenti direttamente dalla spiaggia per fare la domanda di Naspi, e in molti ne hanno approfittato. È stata una bella esperienza, che oramai ripetiamo da qualche anno, che ci ha confermato l’importanza del contatto diretto con le persone, anche in luoghi di lavoro non convenzionali nei quali gli stagionali lavorano praticamente quasi in solitudine, e quindi hanno più difficoltà ad avere occasioni di confronto coi colleghi sulle tematiche del lavoro che fanno. Una condizione che è sempre più diffusa in svariati settori del mondo del lavoro».
La Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego) è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni. Ai fini del calcolo della durata non sono computati i periodi di contribuzione che hanno già dato luogo a erogazione di prestazioni di disoccupazione. Analogamente non è computata la contribuzione che ha prodotto prestazioni fruite in unica soluzione in forma anticipata.
«Peccato – conclude Stacchini – che dal 2015 con l’introduzione della Naspi da parte del governo Renzi siano stati drasticamente ridotti i periodi di copertura assicurativa, rispetto a quanto succedeva prima con la vecchia indennità di disoccupazione. A causa dell’accorciamento della stagione estiva degli ultimi due anni in seguito al Covid, e quindi dei contratti stagionali, sempre più lavoratori si sono trovati in grandissima difficoltà perché non riescono ad avere un’integrazione al reddito nei lunghi periodi di disoccupazione. Un problema del quale bisogna tornare a discutere per trovare soluzioni percorribili. Invece di alimentare polemiche inutili e pretestuose sul reddito di cittadinanza. Come fa qualcuno».
Per chi già sapesse la data di scadenza del proprio contratto, è già possibile prendere appuntamento per presentare la domanda di Nasi. Basta chiamare a questo numero dedicato: 379 28 22 276 e prendere l’appuntamento presso i nostri uffici.