GROSSETO – “Apprendiamo dalle pagine di cronaca locale dell’ennesima storia assurda su green-pass e burocrazia tutta italiana, dove un giovane studente vaccinato con doppia dose a maggio e ad oggi non riesce ad avere il certificato verde”, questa la denuncia di Fabrizio Rossi, coordinatore regionale Fratelli d’Italia Toscana e capolista a Grosseto.
“Il green-pass, – spiega Rossi – che era nato con l’idea di servire come passaporto da usare da parte dei cittadini per la libera circolazione tra gli stati membri dell’Unione Europea, è stato invece trasformato, dal governo Draghi e dal ministro Speranza, in una sorta di clava economicida, che da sempre noi di Fratelli d’Italia abbiamo denunciato, che discrimina chi non è in possesso, e soprattutto non serve per lo scopo per il quale era stato ideato, ma solo per limitare le libertà dei cittadini. Giusto è che i cittadini si vaccinano volontariamente, ingiusto è l’uso del green-pass così come concepito, che tra l’altro non serve a combattere il contagio”.
“Oggi, – commenta il coordinatore regionale di FDI – assistiamo a Grosseto, all’ennesima inefficienza della burocrazia sanitaria in Toscana e soprattutto in Maremma, con un cittadino che per risolvere un problema viene rimbalzato da un centralino ad un altro, da un numero verde ad un altro, da un ufficio ad un altro, senza ottenere risposte, e in questo caso, quello che gli spetta di diritto”.
“Come più volte denunciato da Fratelli d’Italia, – continua Rossi – la sanità Toscana è sull’orlo del baratro. Più volte abbiamo denunciato lo stato di confusione e inadeguatezza che regna sia nell’assessorato regionale che nelle direzioni delle varie Asl toscane, dove manca programmazione e visione futura. Sono evidenti le carenze di personale sanitario come medici, infermieri e Oss, denunciate da noi e dai sindacati in più di un’occasione, che hanno portato allo stremo tutto il sistema, con turni massacranti, o della medicina di prossimità che ad oggi non esiste, con zone della nostra provincia sguarnite di medici di famiglia, o con carenza di unità che non riescono a soddisfare le esigenze dei cittadini, in special modo quelli anziani e più fragili”.
“Ancora una volta, – conclude Fabrizio Rossi – a rimetterci sono i cittadini, come il nostro giovane bloccato dalla burocrazia, ma anche tutto il personale sanitario. I famosi nostri eroi, osannati all’inizio della pandemia, e adesso lasciati nuovamente al loro destino da una classe politica e dirigente che ha portato la sanità toscana all’attuale disastro”.