ORBETELLO – “La democrazia è un percorso faticoso, ma non credevamo che le elezioni democratiche di un Comune potessero nel 2021 dipendere da una spilletta metallica”, a dirlo Mario Chiavetta all’indomani dell’esclusione della lista a suo sostegno.
“Alcuni mesi fa ho iniziato – prosegue -, insieme a un gruppo di persone capaci, un percorso politico di analisi e di proposta per migliorare il futuro delle comunità che vivono nel Comune di Orbetello. Il lavoro ha prodotto un progetto e unito in una lista di candidati una selezione di valide persone espressione dei territori orbetellani. Con tutti loro abbiamo iniziato e vissuto la campagna elettorale.
La stessa attenzione è stata riposta, infine, nell’atto finale di presentazione della lista, raccogliendo un numero congruo di firme e presentando formalmente le candidature così come confermato dai funzionari e dal segretario comunale.
La ricusazione della lista per un vizio di forma da parte della sottocommissione prefettizia è, dunque, un vulnus per tutto questo percorso e per tutte le persone che sono coinvolte. Sarebbe un vulnus anche per l’esercizio democratico del voto a Orbetello e in tutte le sue frazioni perché impedirebbe la conclusione di un percorso politico e sociale nella verifica del consenso.
Trasparenza, chiarezza, volontà, nelle nostre candidature c’è tutto questo, chiediamo altrettanta trasparenza e consapevolezza in coloro che dovranno esaminare la nostra situazione che, lo ripeto, non riguarda solo la lista Mario Chiavetta Sindaco, ma tutti noi che viviamo nel Comune di Orbetello. Chiediamo l’opportunità di votare regolarmente i nostri candidati.
Stiamo già predisponendo il ricorso al TAR e non abbiamo intenzione di fermarci. Anche perché, di faccende da chiarire ce ne sono molte. A quanto ci risulta, la sottocommissione elettorale, composta, oltre che dai due funzionari pubblici, da tre esponenti della società civile, non è stata correttamente convocata. Michele Casalini e Grazia Pastorelli hanno dato notizia di non aver ricevuto alcun tipo di convocazione. Non stiamo mettendo in dubbio la buona fede di chi ha proceduto a convocare la seduta, sia chiaro. Stiamo semplicemente segnalando una probabile dimenticanza che, però, rappresenta a nostro giudizio un elemento sostanziale.
Vivo queste ore con ansia non tanto per il desiderio di affermazione personale, ma soprattutto per quanto determinerebbe la nostra mancata partecipazione alla tornata elettorale. Renderebbe tutti più deboli anche coloro che si affermerebbero in mancanza di avversari. Ho fiducia nel giudizio dei magistrati. La nostra democrazia è forte anche grazie a loro”, conclude.