PORTO SANTO STEFANO – L’Agenzia del Demanio concede il Forte Pozzarello alla Confraternita di Misericordia di Porto Santo Stefano per l’attuazione del progetto ‘Valorizzazione del Forte Pozzarello’.
“L’idea di presentare un progetto all’Agenzia del Demanio – dichiara il Governatore Roberto Cerulli – rispondeva all’esigenza di dare risposta ad un sentimento comune della popolazione dell’Argentario: dare ‘vita’ a questo Forte inutilizzato che via via sta andando in rovina”.
Il progetto, della durata di un anno, ha come scopo quello di mettere in campo un’azione di pulizia straordinaria dalla vegetazione infestante. Nel tempo, infatti, la vegetazione ha ripreso e sta riprendendo il suo spazio: erba alta, piccoli arbusti, cespugli, fino ad arrivare a veri e propri alberi presenti nel fossato esterno che stanno logorando e rovinando alcune parti del forte.
“La nostra associazione ha ‘raccolto’ questo sentimento popolare – prosegue il Governatore Roberto Cerulli – dando una risposta concreta, ridando un po’ di luce a questo bene, che fintanto non venga utilizzato, potrà essere curato dando un freno importante al suo inevitabile degrado.”
E così nei giorni scorsi è stato sottoscritto l’atto di concessione dalla Confraternita di Porto Santo Stefano e dall’Agenzia del Demanio Direzione Regionale Toscana e Umbria che agisce in nome e per conto dello Stato.
La firma è avvenuta nella nuova sala multimediale dell’associazione (nella foto), inaugurata proprio nel mese di luglio e che fra pochi giorni verrà intitolata a Madre Teresa di Calcutta, proprio in occasione della visita del Cardinale Angelo Comastri.
Come è noto, la struttura difensiva costiera ‘Forte Pozzarello’, costruita nella seconda metà dell’Ottocento, è stata l’ultima fortificazione in ordine cronologico ad essere stata realizzata nell’area del promontorio dell’Argentario. Progettata nel 1874, l’opera venne ultimata soltanto nel 1888.
La fortificazione fu costruita sotto la giurisdizione del Regno d’Italia, con l’intento di proteggere la costa in prossimità di Porto Santo Stefano, che secondo i progetti dell’epoca doveva diventare una grande base della Regia Marina. Inoltre, la costa del promontorio dell’Argentario era, all’epoca, ritenuta il punto più vulnerabile in caso di tentativo di invasione nemica dal mare, vista anche la sua posizione geografica relativamente vicina a Roma, che pochi anni prima era divenuta la nuova capitale del Regno.
Una volta inaugurata, la fortificazione divenne sede di varie esercitazioni di difesa ed offesa, in cui veniva simulato l’avvicinamento dal mare di navi nemiche che dovevano essere colpite dai cannoni posizionati presso la struttura difensiva.
Durante la seconda guerra mondiale venne allestita la contraerea nel tentativo di difendere la zona dai bombardamenti aerei. Dal dopoguerra in poi, la fortificazione fu di fatto trasformata in un grande deposito di armi e munizioni, che venne definitivamente dismesso nel 1975. Dopo la chiusura, la struttura difensiva venne completamente abbandonata, andando incontro ad un rapido ed inesorabile degrado.
E a questo punto entra in scena la Confraternita con l’intento di frenare questo degrado, avendo ottenuto anche il parere favorevole dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo.
“Il Forte Pozzarello è uno dei pochi beni storici e architettonici che non sia stato venduto per essere trasformato in mini appartamenti o seconde case – prosegue il governatore Roberto Cerulli – e fintantoché rimane pubblico possiamo tutti adoperarci per far sì che non vada in malora. Nelle prossime settimane, con il nostro gruppo di Protezione Civile, ci metteremo all’opera per iniziare la pulizia. Chiunque vorrà, avrà la possibilità di darci una mano per contribuire al suo recupero”.
Così inizia una nuova avventura per la Confraternita di Misericordia di Porto S. Stefano. Chiunque voglia collaborare potrà inviare una mail a: fortepozzarello@gmail.com