MARINA DI GROSSETO – “La questione del ponte di Marina, che da molti anni oramai rimane questione dibattuta e aperta, porta con sé tutta una serie di considerazioni parallele sullo sviluppo di questa importante e strategica frazione di Grosseto”, a dirlo è Francesca Amore, consigliere comunale del M5s e candidata alle prossime amministrative.
“Il ponte – prosegue – rimane l’unica cerniera di collegamento tra due porzioni di territorio cresciute in maniera disorganica e senza una valutazione a monte ben pianificata di infrastrutture e servizi.
Da una parte la Marina che fu delle eleganti villette borghesi sul mare e delle basse architetture, e dall’altra una Marina fortemente caratterizzata, costituita da una edificazione spontanea legata alla pesca, fatta di piccole essenziali casine colorate, ovvero da una architettura vernacolare che proprio per questa sua specifica caratteristica, doveva essere preservata nella sua essenza originaria.
Gli ultimi decenni hanno tuttavia segnato in maniera irreversibile l’identità del luogo in nome di una spinta esigenza speculativa travestita da grezza modernità. Piccoli edifici sono stati demoliti e sostituiti da ingombranti palazzi, esperimenti non sempre ben riusciti.
Edifici fuoriscala ne hanno modificato skyline e aumentato il carico antropico senza alcuna previsione a monte sull’impatto ambientale e senza una pianificazione di sottoservizi adatti a supportare un tale cambiamento.
In questo quadro, che peraltro, fortunatamente, non ha interessato (o ha interessato solo in piccola parte) la località marina di Principina, si inserisce lo sviluppo del Porto con lo spostamento richiesto dalla società del Ponte di collegamento territoriale.
Ovviamente, al netto dei necessari interventi di miglioramento degli spazi pubblici della località marina, la questione più urgente da risolvere riguarda l’analisi del livello di sostenibilità ambientale che questa porzione di costa è in grado ancora di sostenere.
Il Comune ha inoltre inserito tra le 90 schede di copianificazione da portare in Regione, anche l’ipotesi di 7 nuove aree a parcheggio camper ubicate dentro la pineta tra Marina e Castiglione, che probabilmente meriterebbero una ulteriore valutazione.
Inoltre, un documento Enea del 2015 e del 2019, come riportato anche dalle cronache locali, inserisce alcune località costiere italiane, 40 per la precisione, tra le quali anche la costa di Grosseto, come aree a rischio inondazione entro il 2100 a causa del famoso riscaldamento globale. La comunità scientifica purtroppo ha ultimamente richiamato all’attenzione il fatto che tale processo, l’innalzamento dei mari, oramai sarà azione irreversibile.
In questo quadro la politica, tutta, si deve interrogare urgentemente sulle azioni prioritarie da trasferire nei territori.
Tutte le scelte di pianificazione, alla vigilia della formazione del nuovo strumento urbanistico, per esempio, devono avere questo fondamentale obiettivo: mitigazione ed adattamento. Lo dobbiamo alle future generazioni”, conclude Amore.