BRACCAGNI ā La riforma agraria di Antonio Segni, Amintore Fanfani e Paolo Bonomi, fondatore della Coldiretti, ha consentito la piĆ¹ grande, e forse lāunica, redistribuzione di ricchezza mai avvenuta dallāUnitĆ dāItalia e ha messo la pietra tombale sul latifondo improduttivo e parassitario che caratterizzava il panorama delle campagne in tutta la Penisola e in particolare in Maremma.
Sono passati 70 anni dal varo di questa importante riforma che ha avviato verso un processo inarrestabile di ammodernamento lāagricoltura italiana e ha redistribuito in tutta Italia, anche avvalendosi delle risorse dei Piani verdi 1 e 2, della piccola proprietĆ contadina e delle successive leggi collegate, 3,6 milioni di ettari a oltre un milione di contadini.
La Coldiretti di Grosseto propone una riflessione sul ruolo che la riforma agraria ha avuto per lo sviluppo economico della Maremma. Lo fa invitando docenti universitari, giornalisti, dirigenti della Coldiretti e imprenditori agricoli a Braccagni (Grosseto) alla Fiera del Madonnino sabato 11 settembre ore 17.30 presso la Sala conferenze a un convegno sul tema ā70 anni dalla riforma agraria motore dello sviluppo economico e sociale della Maremma toscanaā.
Dopo i saluti di Pietro Greco, direttore provinciale della Coldiretti, e del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, le relazioni ricorderanno il grande cammino compiuto in 70 anni nella Maremma grossetana che rappresenta la parte piĆ¹ estesa, oltre i quattro quinti, dellāarea di influenza della riforma agraria in Toscana.
Leonardo Rombai dellāUniversitĆ di Firenze parlerĆ su āLa Maremma Toscana, il paesaggio della bonifica e della riforma. Valori patrimoniali e prospettive di sviluppoā. Sul fondamentale āRuolo delle donne alla guida delle imprese agricole in Maremmaā parleranno Silvia Bosco, segretaria nazionale Donne Impresa Coldiretti, e Ilaria Di Ludovico, responsabile provinciale Donne Impresa.
Al giornalista e scrittore Nunzio Primavera, che a quella stagione di conquiste che portano la firma della Coldiretti ha dedicato il libro āLa terra restituita ai contadiniā, il compito di ricordare il significato della riforma che ha riconosciuto il ruolo di imprenditore al coltivatore diretto, che ha stabilito lāequiparazione tra lavoro maschile e femminile molto prima del nuovo diritto di famiglia che ĆØ del 1975 e che ha dato dignitĆ di impresa alla famiglia coltivatrice con il contributo dei familiari del coltivatore titolare, uomo o donna che sia. Tre conquiste scontate alle quali nessuno oggi pensa. Sempre Primavera ricorderĆ tre grandi leader alla guida del rilancio della Maremma: Pier Luigi Filippi, Maria Pia Mancini e Aldo Tartaglini, che hanno lasciato una traccia indelebile della loro opera di sindacalisti tenaci al servizio dellāagricoltura italiana.
Le conclusioni saranno affidate a Fabrizio Filippi, presidente della Coldiretti Toscana.