GROSSETO – «Lo sviluppo urbano di Grosseto, con le debite eccezioni della cittadella medicea e di alcuni quartieri di molto successivi fra cui quello più omogeneo ricompreso fra le vie Buozzi/Piazza della Vasca e via Roma, non ha mai avuto uno sviluppo ordinato e finalizzato a un disegno omogeneo, frutto di una programmazione che, realmente, abbia avuto come scopo le necessità e il benessere dei cittadini. Anche la scarsità di verde urbano, se non si pensa alle Mura o ad alcuni quartieri a nord della città, è palese e ci pone la domanda di un nuovo modello di sviluppo della città».
Sono queste le parole del candidato sindaco Valerio Pizzuti.
«Uno degli errori più recenti – afferma Pizzuti – è stato consentire l’alternarsi d’insediamenti produttivi e aree residenziali. Conseguenza, anche per colpa di progetti provinciali e minimalisti, un traffico desueto per una piccola città come la nostra e l’assoluta mancanza di un disegno complessivo che guardi al futuro».
«Abbiamo spazi – prosegue -. Non serve un bosco verticale, facciamo un anello verde. Noi pensiamo che l’urbanistica a servizio della rendita parassitaria della proprietà terriera debba avere fine immaginando un disegno di grande durata nel tempo e che preveda la nuova e la vecchia città separate da una fascia di verde naturale a bassi costi manutentivi ed irrigui; quindi altamente sostenibile. Al di là di questa fascia, operando casualmente per salvaguardare le scelte degli amministratori, il Comune acquisterà i terreni a prezzo agricolo, urbanizzerà le aree tramite gare di appalto e metterà i lotti edificativi all’asta fra le imprese di costruzioni. Detti lotti saranno presenti anche lungo le vie che, attraversando la fascia di rispetto, si apriranno a raggiera intorno alla città per raggiungere i comparti urbanizzati, lottizzati e pronti per essere edificati».
«Assi attrezzati, servizi e sottoservizi integrati nella nuova città – aggiunge il candidato sindaco -. Avremo così una serie di assi attrezzati, con edificazioni limitate parallele agli assi, alternati a zone di verde naturale fra i medesimi e che si ricollegheranno all’ampia fascia che contornerà l’attuale perimetro urbano.
Essenze arboree tipiche della Maremma, con limitata idro esigenza, ed erbacee stagionali costituiranno un verde naturale con un basso costo manutentivo. Soprattutto l’aspetto innovativo dell’esproprio, dell’urbanizzazione da parte del Comune con appalti specifici e della successiva messa all’asta per l’edificazione richiederanno approfondimenti legislativi e procedurali che gli Uffici, una volta razionalizzati e potenziati professionalmente, sapranno affrontare con competenza e rapidità».