GROSSETO – Questo articolo lo vorrei dedicare a Giacomo D’onofrio che proprio nel mese di agosto ha partecipato alla quindicesima edizione di Capalbio libri con la sua raccolta di “Sei maremmano se dici…”. Spero che abbiate come me una copia in casa perché oltre a farvi sorridere, cosa fondamentale per una buona salute psichica e fisica, Giacomo e la redazione de Il Giunco hanno devoluto i proventi per la costruzione della nuova sede della Caritas.
Giacomo è stato carino nei confronti della nostra Maremma cercando di contribuire al nostro senso di appartenenza andando a ricercare detti e proverbi in uso nel passato. Ho pensato di ringraziarlo a suo modo ma in quello che è il mondo che vivo, quello della natura, delle erbe. È stato un duro lavoro di ricerca perché poche sono le informazioni sui detti popolari più diffusi sulle erbe officinali. Spero di fare cosa gradita a lui e che possa essere spunto per una riflessione e capire il significato e l’uso delle stesse per tutti voi.
Malva
La Malva, una delle piante più note nella tradizione popolare, in passato era utilizzata come panacea per tutti i tipi di male. Da qui i proverbi “La Malva ogni male salva” e “Malva e Camomilla non devono mancare in nessuna famiglia”.
Al giorno d’oggi la Malva non è più considerata una panacea ma è comunque un importante rimedio erboristico al quale sono riconosciute proprietà blandamente lassative, emollienti e lenitive.
Due proverbi descrivono proprio l’utilizzo benefico della Malva per contrastare i classici malanni delle vie aeree in inverno “Raccogli la malva in luglio, non avrai tosse in febbraio” e per favorire il benessere del cavo orale “Dal mal di denti ti salva un impacco di Malva”.
Un altro detto recita “Un orto e la Malva danno sufficienti medicine per la casa”, facendoci capire come nel passato, senza avere riferimenti o moderne ricerche nutrizionistiche, avevano già capito l’importanza degli ortaggi e dei rimedi naturali per il benessere del corpo.
Salvia
Tra i medicamenti casalinghi che erano a disposizione nell’orto o nel giardino quando non c’era la possibilità di reperire molte medicine c’era la salvia. Un vecchio proverbio infatti dice “Chi ha la Salvia nell’orto ha la salute nel corpo”.
Decotti ed infusi di Salvia venivano utilizzati in caso di dissenteria, tosse, infezioni alla bocca, per la pulizia dei denti e molti altri disturbi. Insomma era considerata una pianta salvatrice e si riteneva che avesse il potere di fare vivere a lungo, tanto che due proverbi recitano “Se molto vuoi campare Salvia devi mangiare” e “La Salvia ti salva”.
Oggi alla Salvia sono riconosciute proprietà antisettiche, digestive, toniche generali ed antisudorali, risultando quindi utile per contrastare i disturbi del ciclo mestruale e della menopausa.
Piantaggine
“Quando un rospo è punto da un ragno si precipita sulla Piantaggine e li trova soccorso”.
In questo proverbio medioevale si fa riferimento alle proprietà lenitive, cicatrizzanti ed antipruriginose della pianta in caso di svariate irritazioni cutanee. Frizioni di foglie fresche in caso di punture di api, vespe, calabroni ed altri insetti sono utili per dare sollievo alla zona interessata e sarebbero inoltre in grado di neutralizzare l’effetto del veleno penetrato nella pelle.
Valeriana
Pianta dalle riconosciute proprietà sedative e rilassanti sul sistema nervoso. Ecco quindi che il proverbio “La valeriana da ogni male risana” con cui si considerava la Valeriana un rimedio per una grande varietà di disturbi non trova quindi riscontro ai giorni nostri. Mentre il proverbio “Per aver la mente sana, radice di Valeriana” ha fondamento.
Sambuco
“Il Sambuco ha sette virtù”. Questo proverbio originario dell’area alpina ha un buon fondamento dal punto di vista dell’impiego salutistico della pianta. Infatti al sambuco sono attribuite proprietà diaforetici, cioè favorenti i disturbi da raffreddamento delle vie respiratorie. Presentano inoltre proprietà emollienti e diuretiche. Tradizionalmente le nostre nonne erano solite preparare un unguento contro le scottature a base di olio d’oliva, cera d’api e midollo di sambuco.
Ruta
I proverbi “Cenere e ruta da ogni male aiuta” e “La Ruta guarisce ogni male” . Veniva infatti utilizzata per eliminare i vermi intestinali, visti come causa di molti mali. Era inoltre considerata utile in caso di molte altre malattie, non solo per l’uomo ma anche per gli animali.
Oggi si sa che è una pianta tossica e pertanto ne viene sconsigliato l’uso. In alcune zone dell’Abruzzo si dice: “Hai avuto la mamma astuta, che si è mangiata 9 cime di Ruta”, in quanto, in passato, in queste zone le donne incinte mangiavano piccole quantità di ruta come sorta di vaccino per proteggere la gravidanza ed evitare di abortire. A scopo alimentare viene utilizzata in piccole dosi nella preparazione di grappe e liquori, ai quali conferisce uno spiccato gusto agrumato.
Ho trovato anche qualche proverbio che ha come protagonista il cibo: ve li riporto, molti sono proprio toscani.
L’erba che guarda in su ha le sue virtù
Per ogni mal di corpo la medicina è nell’orto
Se sano vuoi campare erba e frutta devi mangiare
Frutta e verdura a cena, nottata più serena
Chi mangia fagioli e verdura non ha bisogno di nessuna cura
E ricordiamoci il detto che è ancora molto popolare quello di “una mela al giorno leva il medico di torno”, con questo vi auguro buona domenica e spero di riuscire a farvi fare una riflessione ai saggi proverbi dei nostri antenati.
A questo LINK le vecchie puntate di Menta e Rosmarino
VI CONSIGLIAMO: se non siete esperti di non andare a raccogliere le piante in natura per non rischiare errori, e di affidarvi sempre al vostro erborista di fiducia. Quelli che vi proponiamo non sono consigli medici, quindi, specie per patologie specifiche, fate sempre riferimento al vostro medico curante prima di assumere qualunque prodotto.
*L’autrice Serena Remi, nata a Gavorrano, da 28 anni lavora nel settore del benessere come erborista e venditore al dettaglio di prodotti a scopo salutistico.