GROSSETO – “Grosseto città di mare? Intanto attrezziamola perché lo diventi”, dice il candidato sindaco dei Liberali, riformisti e socialisti Valerio Pizzuti.
“E’ fin troppo facile parlare del degrado di Marina e Principina, delle strade dissestate, dei giardini mal tenuti – prosegue -. Tutti problemi veri che debbono essere risolti e con un po’ di cura in più potrebbe risolversi. Lasciando da parte l’incuria urbana vorremmo ragionare sullo sviluppo adeguato dei servizi necessari e le opportunità di lavoro.
Se Grosseto è città di mare (come autorevoli partiti politici affermano), il porto di Marina dovrebbe essere uno degli snodi da cui partire se vogliamo parlare di futuro della frazione. Poche realtà portuali della categoria di quello di Marina di Grosseto, infatti, possono vantare una collocazione altrettanto favorevole della locale zona artigianale. E a un porto è indispensabile un’area dedicata alle manutenzioni e al rimessaggio.
Finora, più per l’assenza della politica che per veri motivi tecnici, l’integrazione fra queste due infrastrutture di Marina di Grosseto è rimasta un sogno irrealizzato. La possibilità di un collegamento via acqua fra il porto-canale e la zona artigianale eviterebbe molte delle spese necessarie per i complessi movimenti derivanti dal trasbordo dei natanti con gli automezzi.
I prevedibili incentivi alla nautica da diporto che potrebbero arrivare con il Recovery Fund impongono che tale opportunità non sia un sogno ma una evidente necessità. Sarà, quindi, indispensabile procedere a tutti quei lavori atti a rendere sicura la navigazione del canale San Rocco, dal Porto fino al perimetro della zona artigianale e realizzare, in entrambi i comparti, tutte le infrastrutture necessarie per la movimentazione e l’assistenza ai natanti.
Il Comune si impegnerà a fondo sia nel compito di reperire le risorse finanziarie che di coordinare tutti quegli Enti coinvolti nella gestione delle due infrastrutture che andrebbero a concretizzare un unico Comparto Integrato per l’utilizzo, l’ormeggio la manutenzione ed il ricovero dei natanti.
Naturalmente il Comune dovrà anche farsi carico di confrontarsi con tutti gli Enti preposti alla gestione e tutela del canale San Rocco al fine di superare sia le difficoltà tecniche che amministrative determinando le condizioni per un progetto che tenga assieme le necessità dello sviluppo e della sostenibilità. Anche questa pozione, oltre a concretizzare una razionalizzazione delle infrastrutture del territorio porterebbe ad incrementi della forza lavoro e del PIL della città.
Forse questa è un’idea che disturba chi aggiunge sempre alla parola sviluppo il termine edile. Gli ricordiamo che a Marina e Principina le case già ce ne sono molte, e un po’ di lavoro stabile per artigiani capaci sarebbe utile”, conclude Pizzuti.