GROSSETO – Qual è il ruolo dei cani da protezione del bestiame e come ci si deve comportare in loro presenza? Di questo e di molto altro Francesca Barzagli, presidente dell’associazione DifesAttiva, è stata invitata a parlare lunedì scorso nel webinar “Cani da guardiania – il loro ruolo e le buone prassi di comportamento”, organizzato da Forma Futuro, ente formativo accreditato dalla Regione Emilia Romagna.
L’esperienza dell’associazione nata per unire gli allevatori interessati ad adottare sistemi di protezione del bestiame basati su strumenti di prevenzione, sull’impiego di cani o recinzioni, “varca”, quindi, ancora una volta i confini della provincia di Grosseto. “È stato un momento interessante di confronto – commenta Barzagli – ed è stato importante per la nostra associazione partecipare all’evento organizzato da un ente che si occupa di formazione dal 1966”.
Forma Futuro, infatti, è attivo nella formazione professionale e, tra i vari corsi offerti è previsto anche quello dedicato alle guide ambientali che prevede, nel curriculum formativo, 8 ore dedicate proprio al cane da protezione.
“Come abbiamo avuto modo di ribadire in molte occasioni – aggiunge Barzagli – ci sono dei comportamenti utili da mettere in atto quando si incontrano i cani da protezione e le greggi. Si tratta di regole semplici che possono però fare la differenza nella fruizione del territorio in sicurezza. Per questo, condividiamo il fatto che il tema dei cani da guardiania sia una parte importante del percorso formativo delle guide ambientali”. Quando ci si trova in presenza di un gregge, infatti, occorre stare lontani dalle pecore e dai cani, non correre o fare gesti bruschi, non minacciare il cane con bastoni o altro. Se si è in bicicletta è consigliabile fermarsi e frapporre la bici tra il corpo e il cane, non dare cibo ai cani ed evitare di fare rumori forti che potrebbero spaventare l’animale. “Ricordiamo che il cane da protezione, come dice appunto la definizione, ha il compito di proteggere il gregge non solo dai predatori, ma da tutto quello che può percepire come pericolo”, aggiunge Barzagli.
All’incontro con Forma futuro sono stati trattati anche altri temi generali, utili per comprendere la natura e i comportamenti dei cani da protezione. “È importante sapere come questi vengono cresciuti – dice la presidente di DifesAttiva -. I cuccioli devo nascere in stalla, e stare lì minimo due mesi con i genitori, oltre a crescere con il gregge, affinché sviluppino un attaccamento sociale ai capi di bestiame. Ovviamente l’efficacia dell’impiego del cane da protezione, così come delle recinzioni e ricoveri notturni, è legata al corretto e consapevole utilizzo in cui ognuno di questi elementi gioca un ruolo fondamentale. Un cane di questo tipo può avere un peso compreso tra i 35 e 50 chili e la razza più utilizzata è il Pastore maremmano abruzzese”. Normalmente un cane da lavoro viene utilizzato in media per 8 anni e il costo complessivo per la sua cura e il suo mantenimento oscilla tra i 5900 e i 9600 euro.
“Ringraziamo Forma Futuro per averci coinvolti – conclude Barzagli – e ricordiamo che la nostra associazione è a disposizione di agenzie formative, guide ambientali, allevatori per dare informazioni e fornire assistenza anche perché il cane da protezione del bestiame è il più importante e più utile dei sistemi di prevenzione, se e solo se usato correttamente, per prevenire o diminuire il danno da predazione”.