GROSSETO – «Auser Territoriale intende portare all’attenzione della pubblica opinione le difficoltà che incontrano le nostre affiliate A.P.S. che stanno vivendo una fase di grande difficoltà dove per situazioni particolari addirittura rischiano la chiusura definitiva».
Sono queste le parole della presidente territoriale, Vera Bartalucci.
«Da un lato – afferma -, la pandemia Covid-19 ha imposto il blocco delle attività per tutti i centri di promozione sociale, creando condizioni di disagio agli oltre 1.000 associati Auser che aderiscono ai nostri Centri Aps di Grosseto, gran parte di queste persone sole che hanno pagato e stanno pagando un prezzo molto alto in termini di solitudine e di assenza di socializzazione.
Contestualmente, i centri stanno pagando un prezzo alto anche sotto l’aspetto economico, in quanto il fermo delle attività ha come conseguenza un blocco anche delle entrate, mentre i costi fissi permangono tutti (canoni, utenze, tariffe, assicurazioni, ecc.)».
«I nostri centri: Centro Sociale Ciabatti Aps, il Centro Auser Roselle Aps, il Centro Auser di Rispescia Aps ed anche il Centro Auser Pace Aps, centri che fino al febbraio 2020 hanno svolto un complesso di attività finalizzate al miglioramento della vita degli anziani, delle persone sole, attraverso momenti di aggregazione culturale e sociale, quali: l’accompagnamento e riporto spesa per i soci Auser; compagnia e/o consegna pasti a domicilio; trasporto anziani, persone disagiate e disabili (visite ambulatoriali, disbrigo pratiche, ecc) purché soci Auser; organizzazione e accompagnamento vacanze anziani; tempo libero, balli, giochi, tornei;
turismo sociale; corsi di formazione e aggiornamento in collaborazione con i comuni, Asl e altre associazioni; corsi di ginnastica dolce (A.F.A. Attività Fisica Adattata)».
«Al Centro Sociale Ciabatti – prosegue -, oltre che al blocco derivante dalla pandemia, ha subito il crollo del tetto, ben conosciuto dalla pubblica opinione con successivo intervento di sequestro cautelare da parte della Procura della Repubblica, atto dovuto.
Relativamente alla tecnostruttura, dove si svolgevano grande parte delle attività sociali, questa necessita della sostituzione totale della copertura, per la quale a suo tempo fu presentato un progetto alla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze dove si prevede il rifacimento totale della copertura. Progetto in parte accolto, ma che, per il completamento dell’intervento stesso, necessita di ulteriori fondi da parte dell’amministrazione comunale che al momento non risultano mai messi a bilancio
Va precisato anche che tutte le strutture, sia murarie che la tecnostruttura, sono di proprietà dell’amministrazione comunale di Grosseto, mentre la gestione del centro è in concessione».
«Per il Centro Sociale Roselle Aps – prosegue Bartalucci – in questi anni, nei diversi incontri avuti con l’amministrazione comunale era stato affrontato l’argomento di un trasloco dall’attuale sede in nuovi locali di proprietà dell’amministrazione, con il vantaggio di un risparmio per l’amministrazione comunale stessa e contestualmente avendo ribadito la disponibilità ad intervenire e contribuire con risorse proprie del Centro per il completamento degli interventi che lo rendessero agibile.
Di fronte a questo quadro, non possiamo che esprimere forte preoccupazione per le prospettive ed il proseguimento delle attività attualmente bloccate e, l’appello che rivolgiamo ai candidati ed alle forze politiche in campo per il rinnovo del consiglio comunale, è quello di ricordarsi che i Centri Sociali Auser, che svolgono funzioni sociali meritorie in favore degli anziani e dei soggetti più deboli e per questo chiediamo fin da ora alla nuova amministrazione che guiderà il Comune di Grosseto che questa si faccia carico fin da subito di assumere una corretta programmazione degli interventi oltre che a mettere in campo le risorse necessarie, la dove queste sono necessarie».