GROSSETO – Il 25 agosto 1995 usciva Certe notti di Luciano Ligabue.
«Certe notti è una canzone a cui sono grato e sarò sempiternamente grato» (Luciano Ligabue, a RTL 102.5)
Durante l’intervista rilasciata al giornalista Vincenzo Mollica per la realizzazione del dvd a lui dedicato Parole e canzoni, Ligabue racconta che una notte, quasi per sfida, decide di scrivere una canzone con tutti gli accordi in tonalità Mi maggiore, e di aver dovuto sostituire il Re# semidiminuito previsto, con un Re maggiore naturale, perché era preoccupato di ottenere una dissonanza troppo forte nella melodia.
Tuttavia, a parte questo dettaglio, dice di essere riuscito nell’intento e di aver creato così quella che in seguito sarebbe diventata una delle sue canzoni più famose.
Nella stessa intervista, afferma anche che non avrebbe voluto proporre il brano come primo singolo estratto dall’album Buon compleanno Elvis, perché nei lavori precedenti questi erano stati pezzi decisamente più rock e veloci, come Balliamo sul mondo in Ligabue o Libera nos a malo in Lambrusco coltelli rose & popcorn, ma che, curiosamente, appena ascoltata la canzone, la casa discografica glielo avesse quasi imposto dicendo: ovviamente la canzone è quella lì.
TESTO
Certe notti la macchina è calda
E dove ti porta lo decide lei
Certe notti la strada non conta
E quello che conta è sentire che vai
Certe notti la radio che passa Neil Young
Sembra avere capito chi sei
Certe notti somigliano a un vizio
E tu non vuoi smettere, smettere mai
Certe notti fai un po’ di cagnara
Che sentano che non cambierai più
Quelle notti, fra cosce e zanzare
E nebbia e locali a cui dai del tu
Certe notti c’hai qualche ferita
Che qualche tua amica disinfetterà
Certe notti, coi bar che son chiusi
Al primo autogrill c’è chi festeggerà
E si può restare soli, certe notti qui
Che chi s’accontenta gode, così così
Certe notti sei sveglio o non sarai sveglio mai
Ci vediamo da Mario prima o poi
Certe notti ti senti padrone
Di un posto che tanto di giorno non c’è
Certe notti se sei fortunato
Bussi alla porta di chi è come te
C’è la notte che ti tiene fra le sue tette
Un po’ mamma, un po’ porca com’è
Quelle notti da farci l’amore
Fin quando fa male, fin quando ce n’è
E si può restare soli, certe notti qui
Che se ti accontenti godi, così così
Certe notti son notti o le regaliamo a voi
Tanto Mario riapre, prima o poi
Certe notti qui, certe notti qui
Certe notti qui, certe notti
Certe notti sei solo più allegro
Più ingordo, più ingenuo e coglione che puoi
Quelle notti son proprio quel vizio
Che non voglio smettere, smettere, mai
E si può restare soli certe notti qui
Che chi s’accontenta gode, così così
Certe notti sei sveglio o non sarai sveglio mai
Ci vediamo da Mario prima o poi
Certe notti qui
Certe notti qui
Certe notti qui
Fonte: Wikipedia
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